All’inizio dell’anno, su ZeroNegativo abbiamo pubblicato una lista di desideri e li abbiamo affidati, ironicamente, alla befana. Un elenco di proposte su argomenti piuttosto disparati ma accomunati da due fattori: l’urgenza e la gratuità. Una serie di misure prive di qualsiasi colore ideologico che tante persone come noi aspettano dalla politica e che potrebbero essere adottate domani senza per questo mettere in crisi le casse dello Stato. Mercoledì 23 gennaio Amnesty International ha lanciato un’iniziativa simile, ma condensando in dieci punti le richieste e indirizzandole esplicitamente ai candidati alle prossime elezioni politiche. Si chiama “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani”. Ecco l’elenco:

1) Garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura
2) Fermare il femminicidio e la violenza contro le donne
3) Proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione
4) Assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
5) Combattere l’omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate)
6) Fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom
7) Creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani
8) Imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani
9) Lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati
10) Garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’adozione di un trattato internazionale

«Il benessere di un paese si misura anche dal rispetto dei diritti umani. Oggi, alla luce dei fatti, in Italia questo rispetto non è assicurato -ha dichiarato Christine Weise, presidente di Amnesty international Italia-. Essere donne, partecipare a una manifestazione, essere migranti, rom, gay, detenuti significa rischiare di subire violazioni dei diritti umani. In tempi di crisi economica, con l’aumento delle tensioni sociali da una parte e, dall’altra, l’accento della politica sulle sole questioni finanziarie, questa situazione potrebbe aggravarsi». La volontà dell’associazione è quella di insistere sulle forze politiche che si stanno confrontando in campagna elettorale, e poi rivolgersi a quelle che risulteranno vincenti. Non si tratta infatti di un semplice appello, che per quanto autorevole rischia poi di restare lettera morta.

Il sito collegato all’iniziativa presenta uno spazio in cui saranno inserite le risposte dei diversi candidati, man mano che arriveranno. Sarà così possibile vedere chi non avrà voluto rispondere, o confrontare le risposte con le azioni effettivamente messe in campo. La campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani” proseguirà anche dopo l’inizio della legislatura, chiedendo al nuovo governo e al nuovo parlamento di agire per realizzare gli obiettivi contenuti nelle dieci richieste. «Un governo che ha cuore il paese, ha a cuore i diritti umani di chi ci vive e se ne sente responsabile. Un parlamento che intende esercitare pienamente la sua funzione, legifera per la protezione e il benessere di tutti, nel segno dei diritti e del rispetto della dignità di ogni persona. È quello che chiediamo. Nulla di meno», ha concluso Weise.