Con l’articolo di Franco Bomprezzi ancora in mente, chi scrive si trovava a camminare per le vie di Bologna, dopo un mese e mezzo di assenza. Rientrando in città dopo alcune settimane, è facile notare piccoli cambiamenti, manti stradali rifatti, alberi potati, nuovi cartelli. Le amministrazioni approfittano dei mesi estivi, in cui le città si svuotano, per effettuare gli interventi che durante l’anno non c’è il tempo di fare. Talvolta si rientra storcendo il naso, scoprendo magari che sono spariti degli alberi o delle aree verdi (vedi la vicenda del bosco di Gioia a Milano, abbattuto tra le proteste durante la pausa invernale), ma in questo caso la reazione è stata invece positiva. Nella zona tra piazza san Francesco e via Sant’Isaia, sono scomparse le barriere architettoniche, ossia quei pochi centimetri che possono rendere impossibile salire o scendere da un marciapiede per una persona in carrozzina, o con gravi problemi di deambulazione. Al posto delle vecchie rampe malconce che caratterizzavano i marciapiede di quella zona, ora ce ne sono di lunghe e graduali, protette da alcuni paletti contro il pericolo di parcheggio selvaggio.

Sono inoltre comparse nuove banchine per l’attesa dell’autobus che collegano gli alti portici di questa zona alla strada e quindi alla salita sui mezzi pubblici, prima impossibile in queste vie. Piccoli interventi in grado da soli di cambiare la giornata a chi per colpa di strutture inadeguate doveva arrendersi e farsi aiutare, rinunciando in parte alla propria indipendenza, oppure allungare il giro dei propri spostamenti per collegare zone che per chi non ha problemi motori sono adiacenti. La questione dei marciapiede è di attualità anche in stazione, visto che si stanno portando tutte le piattaforme di attesa dei treni a un’altezza di 55 centimetri, per agevolare la salita e la discesa dal treno. Al momento l’intervento sta interessando i binari dal 6 al 9, oltre a quelli dei piazzali Est e Ovest, ma nel giro di poco tempo tutta la stazione sarà adeguata.

I problemi in città non sono certo risolti, ma la strada intrapresa pare interessante, e inoltre Bologna è una delle città in cui la questione è in uno stato meno disperato rispetto alla media italiana. Lo conferma il blogger Maximiliano Ulivieri, che in un’intervista pubblicata sul suo profilo Facebook ha dichiarato che «a livello di autobus accessibili, Bologna è messa bene, meglio di altre città italiane. Qualche problema riguarda le pedane mobili che, questo mi fa sorridere, gli autisti non sanno usare: non è capitato spesso, ma dovrebbero insegnarglielo». Ciò che proprio non va sono i negozi, che nella maggior parte dei casi non hanno alcun tipo di dotazione per le persone con disabilità: «non hanno scivoli all’ingresso -prosegue Ulivieri-, oppure come molti locali si nascondono dietro la scusa delle pedana mobile che però non è segnalata oppure non è utilizzabile». Neanche i nuovi negozi si salvano, come il supermercato Pam, che da qualche giorno ha aperto un nuovo punto vendita in via Marconi: al nuovo negozio si accede solo superando uno scalino, e qui Ulivieri ha avuto modo di documentare la cosa, pubblicando un intervento sul suo profilo Facebook: «Ci risiamo. Nuova apertura del Pam in via Marconi. Il fondo è stato ristrutturato, c’era un altro negozio che aveva l’entrata alla prima porta. Quella che vedete ora non c’era, è stata fatta nuova. Inaccessibile per disabili».