Da alcune settimane gira una mail che informa sul regime di assistenza sanitaria integrativa (Asi) dedicato ai deputati, con tanto di cifre. Alcuni dati fanno sobbalzare sulla sedia, altri farebbero quasi sorridere, se non fosse che, a dispetto di quanto succede di solito con queste “catene di sant’Antonio”, stavolta è (quasi) tutto vero. A spulciare online, infatti, si scopre che lo “scoop” (tratto in gran parte da questo articolo) è frutto di una battaglia di un gruppo di sei deputati radicali, guidati da Rita Bernardini, che ha portato alla pubblicazione di una tabella riepilogativa delle spese sanitarie (a carico dei contribuenti) sostenute per garantire salute e benessere ai nostri politici (e ai loro cari). Ironia della sorte (ma c’è poco da ridere), la tabella veniva rilasciata dai questori (con protocollo 19751) proprio a ridosso dell’aumento dei ticket sanitari per gli italiani.
Per partire da un dato complessivo, spendiamo per i nostri parlamentari quasi 850mila euro al mese, poco meno di 30mila al giorno. Dicevamo che la copertura non riguarda solo i 630 indefessi lavoratori di Montecitorio, ma anche i loro congiunti, per l’esattezza 1.109 persone, mentre risultano «1.329 titolari di assegni vitalizi e 1388 loro familiari, 484 titolari di assegno vitalizio di reversibilità e 25 loro familiari, 217 deputati in attesa di vitalizio diretto e 386 loro familiari, 2 giudici emeriti della Corte Costituzionale e 2 loro familiari, 2 familiari dei giudici della Corte titolari di reversibilità». In tutto 5.574 assistiti speciali. Una vita dura, piena di stress, delusioni, trepidazione, noia, frustrazione, quella dei nostri onorevoli. Tanto che in un anno sono stati spesi quasi 258mila euro in sedute di psicoterapia. E speriamo siano servite, ché ci dispiacerebbe se dovessero stare male per causa nostra. In fondo si occupano da mane a sera dei problemi del Paese, e quindi, in sostanza, di noi. Non dovrebbero sorprendere allora gli oltre 3 milioni di cure odontoiatriche annuali, dato che mostrarsi sempre sorridenti alle telecamere è fondamentale per rassicurarci. E allora, se l’arcata inizia a scricchiolare, si corre ai ripari senza indugio alcuno. Cifre da capogiro, meglio una visita di controllo (quasi 700mila euro annui) e un bel paio di occhiali nuovi (488mila euro) per leggerle meglio. Alla voce sclerosante un altro caposaldo della cura del corpo e dello spirito: 28mila euro per rimuovere quelle inguardabili vene varicose. Che almeno se la dessero a gambe per la vergogna, ora che ne hanno di ringiovanite. Per farla breve, 10 milioni di euro certificati. E non è tutto, perché su altre spese coperte dall’Asi (balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo, chirurgia plastica) i questori non hanno voluto fornire dati, e sarebbe bello sapere perché.
La mail prosegue poi con altre informazioni su un aumento di stipendi votato dal Parlamento e documentato da un fantomatico articolo de l’Espresso. A questo link un articolo sbugiarda (almeno) questa notizia, mentre il resto è tutto vero. Urge un ricambio drastico della classe politica, per due motivi: innanzitutto, i parlamentari in carica hanno dimostrato più volte (a dispetto degli annunci) di non voler rinunciare ai propri privilegi; in secondo luogo, un Parlamento popolato da persone più giovani delle attuali avrebbe, se non altro, minor bisogno di cure mediche.
è proprio vero che i ns. politici i loro privilegi non se li diminuiscono . mi ricordo di una frase famosa, ogni popolo ha il governo che si merita. vuol dire che alla magioranza di noi sta bene così. quello che mi rattrista è che mentono sapendo di mentire.
io sono letteralmente scandalizzata: sentirmi rappresentata da una classe politica che ruba a destra e a manca non può che farmi vergognare…e poi a noi chiedono di fare dei sacrifici aumentando i ticket sanitari, la benzina, i libri di scuola, ma dove andremo a finire ???
quale sarà il futuro dei miei figli ??
Ma lo scandalo maggiore è che, nonostante queste scandalose notizie ormai siano diffuse e variamente propagate, i nostri deputati non sembrano essere per nulla scalfiti, non sentono nessuna vergogna!
Carla Casiroli