Anche nel 2017, non è detto che tutti gli studenti con disabilità potranno cominciare l’anno scolastico insieme ai loro compagni di classe. Nonostante le richieste delle associazioni e i tentativi di intervento del governo, la situazione a livello nazionale si presenta molto diversificata. Tra le prime associazioni a mobilitarsi c’è stata, come di consueto, la Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap). Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, il presidente Vincenzo Falabella ha incontrato il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e ha potuto avere qualche rassicurazione circa l’impegno del dicastero: «Il Ministro Fedeli ci ha innanzitutto informato dell’imminente emanazione di una specifica circolare a tutti i dirigenti scolastici che mira a contenere il rischio di ritardi nelle nomine e all’attivazione dell’assistenza alla comunicazione e all’autonomia – si legge sul sito della Fish –, proprio per garantire la piena e immediata inclusione degli alunni con disabilità. La circolare preciserà anche le indicazioni del recente decreto legislativo 66/2017 (Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità) che entrano in vigore dall’anno 2019. Analoghe rassicurazioni sono state espresse rispetto al trasporto scolastico, oggetto – come si ricorderà – di gravi disagi negli anni scorsi. Su questi servizi sarà cura del Ministero richiamare i più recenti specifici stanziamenti mirati proprio alla loro garanzia. Sono state formulate anche garanzie circa il rispetto del numero di studenti (massimo 22) nelle classi in cui sia presente una alunno con disabilità grave, contenendo così il fenomeno delle cosiddette classi pollaio». Nel caso in cui all’inizio dell’anno scolastico si rilevassero problemi a livello di inclusione, è possibile contattare direttamente l’associazione affinché ci si mobiliti immediatamente per affrontare i singoli casi.
Tra le varie regioni, quella in cui ci sono più speranze che l’anno scolastico inizi davvero lo stesso giorno per tutti è la Lombardia. La Regione ha infatti approvato mesi fa una legge che stabilisce a chi spettano le competenze per le varie funzioni di supporto e ha stanziato le risorse che serviranno per garantire i servizi dedicati agli studenti con disabilità. Su Vita si possono leggere alcune dichiarazioni dell’assessore all’Istruzione: «“Per quanto riguarda il trasporto e l’assistenza educativa degli studenti disabili della scuola secondaria di secondo grado e della IeFP (Istruzione e formazione professionale, ndr) è stato emanato uno specifico avviso per l’anno scolastico e formativo 2017/2018 con uno stanziamento complessivo di risorse regionali pari a 17,5 milioni di euro, a cui si aggiungeranno nel 2018 le risorse statali”, afferma l’assessore Valentina Aprea, e sono 118 i Comuni o le associazioni di Comuni che hanno già presentato le domande sul sistema informativo. Con un primo decreto del 16 agosto “sono stati assegnati contributi per 1.187 studenti disabili, per un ammontare complessivo pari a 242.956 euro per il trasporto e 2.447.991 euro per l’assistenza. Il 50 per cento del contributo è stato già erogato ai Comuni, mentre le prossime tranche saranno approvate l’1 e il 15 settembre”».
Nel resto d’Italia, come si diceva in apertura, il quadro non è per nulla omogeneo. La situazione attuale, spiegava un anno fa una nota di Fish, deriva dalla soppressione delle Province operata dalla legge 56 del 2014. Il successivo riordino delle funzioni ha subito ritardi e incontrato ostacoli, e la cosa ha coinvolto anche servizi come il trasporto degli studenti. «Il riparto dei 75 milioni di euro stanziati per il 2017 per l’assistenza e il trasporto non è ancora arrivato. Nei giorni scorsi la Regione Campania ha liquidato 7,5 milioni di euro in favore degli Ambiti territoriali, a valere sulle risorse del Fondo Sociale Regionale, come anticipo in attesa dell’assegnazione dei fondi statali, per garantire il trasporto scolastico e l’assistenza specialistica agli alunni disabili delle scuole secondarie di secondo grado della regione. Vincenzo Falabella, presidente della Fish, parla di intesa approvata con le Regioni per il riparto del Fondo, “ma è evidente che le Regioni devono mettere risorse proprie. Là dove c’è attenzione e sensibilità va bene, in altre Regioni invece tutto è rallentato, l’effetto è una disparità di trattamento per gli alunni con disabilità. Abbiamo invitato come ogni anno le associazioni a monitorare ciò che avverrà con l’avvio dell’anno scolastico”». Tra pochi giorni scopriremo come stanno le cose.
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