Quando si parla di musei e disabilità, si pensa subito a questioni progettuali relative alla fruizione degli spazi e delle opere. A Bologna la Fondazione Dopo di noi ha avuto un’idea diversa, il cui obiettivo è fare di undici ragazzi con disabilità i co-autori di una guida a fumetti a cinque musei che fanno parte del Sistema museale dell’ateneo bolognese. Per la realizzazione del progetto è stato attivato da qualche mese un crowdfunding sulla piattaforma Ginger. Per diventare sostenitori si può donare una cifra a piacere a partire da 5 euro (con 30 euro si prenota una copia della guida, quando sarà pronta).
Il progetto è strutturato in due fasi, la prima delle quali è cominciata a ottobre e prevede la visita ai musei da parte degli undici ragazzi selezionati per partecipare all’iniziativa. Con loro, oltre ai volontari e agli insegnati, un disegnatore professionista dell’associazione culturale Mirada. La seconda fase consiste nella realizzazione della guida, ed è quella più legata alla raccolta fondi. Gli obiettivi che si prefigge questo progetto sono diversi. Innanzitutto, per i ragazzi coinvolti è già un’esperienza nuova e positiva il fatto di poter accedere a luoghi che normalmente non frequentano. «I ragazzi partecipano già ai nostri progetti di autonomia, ma molti di loro non erano mai stati in un museo – ha spiegato Lucia Alvisi della Fondazione Dopo di noi –. La nostra idea è farli entrare in contesti che in genere non frequentano, non perché i musei non si prestino ma per mancanza di occasioni».
L’intento è anche quello di realizzare una guida che illustri le mostre e le opere non a partire dal punto di vista di chi le ha allestite, ma dalla sensibilità dei ragazzi che le esplorano e poi elaborano la propria esperienza. Come sa bene chiunque frequenti anche solo di tanto in tanto le mostre, ci sono mille modi per visitare una stessa esposizione e ognuno ne trae un ricordo e una visione personale. Sarà quindi interessante scoprire quale sarà il percorso che scaturirà da questo progetto, anche grazie al lavoro dei disegnatori. Dei cinque musei ne sono stati già visitati due: Palazzo Poggi il 15 ottobre e il museo Geologico “Giovanni Capellini” il 12 novembre. Le prossime visite in programma sono al museo di Zoologia (14 gennaio), al museo di Mineralogia “Luigi Bombicci” (8 aprile) e all’Orto botanico ed erbario (29 aprile).
I ragazzi sono seguiti nel progetto in entrambe le fasi: «Prima di entrare al museo ai ragazzi viene spiegato che cosa vedranno, poi durante la visita sono liberi di guardare, fare domande, scoprire il museo», racconta Alvisi. «Nella seconda fase del progetto, i ragazzi dovranno ricordare ciò che hanno visto, raccontare che cosa li ha colpiti di più per creare insieme ai disegnatori la guida dei musei che hanno visitato». Ci si augura che questa esperienza possa essere motivo di attrazione verso i musei per altre persone con disabilità.
L’impegno è dunque alla condivisione più ampia possibile della cultura e della bellezza racchiuse nelle stanze di alcuni dei musei della città di Bologna (ma si tratta di un progetto che sarebbe interessante estendere anche ad altri musei e altre città). «Non sarà una guida esaustiva sul museo ma offrirà senz’altro un punto di vista speciale e diverso – conclude Alvisi – Ci piacerebbe che i ragazzi diventassero poi a loro volta guida ai musei per altri giovani con disabilità». Sarebbe un ribaltamento di ruoli che farebbe sicuramente bene: normalmente si è portati a pensare alle persone con disabilità come a qualcuno da assistere. La strada verso l’autonomia passa anche attraverso uno scambio di punti di vista, per cui a quel punto sarebbero loro a prendersi cura di qualcun altro. Se vi interessa dare supporto a questa bella idea, c’è tempo fino al 13 febbraio per contribuire.