Negli ultimi tempi è stata segnalata in diversi paesi europei, tra cui l’Italia, una carenza di farmaci antidolorifici e contro la febbre (quelli contenenti paracetamolo e ibuprofene). Anche i farmaci per i bambini sono particolarmente scarsi. La situazione per il momento non è preoccupante: carenze cicliche di farmaci si verificano ogni anno, anche se il Ministero della salute ha annunciato la predisposizione di «Un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive».

La scarsità di medicinali nelle farmacie è spiegata dagli esperti con la precoce ondata di influenza che ha colpito il continente tra ottobre e novembre 2022, unita alla diffusione di Covid-19 e di altri virus respiratori. Questo ha portato a un incremento dei ricoveri e della domanda di farmaci, con le catene di approvvigionamento che si sono trovate impreparate. Il problema è che mancano ancora un paio di mesi alla fine dell’inverno, quindi non sappiamo quanto durerà questo volume di domanda.

Il direttore generale di Medicines for Europe Adrian van den Hoven ha dichiarato che il mercato degli antibiotici dovrebbe stabilizzarsi tra circa un mese, a patto che il tasso di infezioni diminuisca. Al contempo però ha messo le mani avanti: «In questa fase post-Covid non sappiamo dove arriverà il tasso di infezione. Se continua ad essere molto alto, la situazione potrebbe protrarsi per più di un mese».

Una delle cause del problema è la scarsità di materie prime. Come ha spiegato il Post, secondo Marco Cossolo, presidente di Federfarma, «L’Italia, come altri paesi europei, dipende molto da paesi come Cina e India per la produzione dei principi attivi. Soprattutto l’aggravarsi della pandemia in Cina negli ultimi mesi e i rigidissimi lockdown imposti dal governo cinese hanno rallentato la produzione e di conseguenza anche l’esportazione verso l’Europa».

Alla scarsità di farmaci potrebbe aver contribuito l’invasione della Russia in Ucraina, visto che entrambi i paesi sono grandi produttori di carta. Non sono infatti solo le materie prime il problema. Come ha spiegato van den Hoven, quando c’è carenza di farmaci in Europa si spostano le forniture da un paese all’altro, in base alle esigenze. Ma per fare questo c’è bisogno di riconfezionare i farmaci in scatole con la lingua del nuovo paese, quindi la carta diventa essenziale.

In Italia, l’Aifa ha pubblicato una lunga lista di farmaci attualmente carenti. Si tratta di una pubblicazione che viene fatta periodicamente, ma che in questo periodo ha attirato qualche attenzione, visto anche che il fenomeno sta colpendo tutta Europa.

L’invito comunque è a non allarmarsi: la situazione per il momento è sotto controllo e costantemente monitorata. Tra le soluzioni di breve periodo, circa 2 mila farmacie si stanno attrezzando nella medicina galenica, ossia nella preparazione diretta di farmaci.

(Foto di Árpád Czapp su Unsplash)

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