L’Europa – non solo l’Italia – è attualmente nel mezzo di un’ondata di calore. Temperature roventi si sono diffuse in vari altri paesi, tra cui Francia, Spagna, Polonia e Grecia (dove sono scoppiati i primi grandi incendi). Questi periodi prolungati di clima eccezionalmente caldo in un luogo specifico, possono essere estremamente pericolosi. Nel 2003, un’ondata di calore ha causato la morte di oltre 70 mila persone in Europa. Nel 2022, un’altra ondata di calore ha provocato quasi 62 morti (di cui oltre 18 mila solo in Italia).
Ma come si formano queste ondate di calore, qual è il loro legame con il cambiamento climatico e quali sono i pericoli? Proviamo a rispondere grazie a un articolo uscito su The Conversation (che, lo ricordiamo, è una testata i cui autori sono ricercatori, docenti, accademici in genere).
L’attuale ondata di calore, spiega il pezzo, è causata da un anticiclone, o sistema di alta pressione. Si tratta di un normale fenomeno meteorologico in cui l’aria che precipita dall’alta atmosfera porta a un periodo di tempo secco e stabile, con ridotta formazione di nuvole e poco vento.
I sistemi di alta pressione tendono a muoversi lentamente, per questo persistono per giorni o addirittura settimane. Spesso diventano elementi semipermanenti su vaste aree del territorio. Quando i sistemi di alta pressione si formano su terre calde, in regioni come il Sahara, la stabilità del sistema genera temperature ancora più calde perché l’aria già calda si riscalda ulteriormente.
Alla fine, l’anticiclone si indebolisce o si spezza e l’ondata di calore termina. Secondo la Società Meteorologica Italiana, l’attuale ondata di calore dovrebbe persistere ancora per pochi giorni.
I sistemi di alta pressione come quello attuale si sono espansi verso nord negli ultimi anni, spiegano gli autori: «È difficile attribuire un singolo evento, come un’ondata di calore, direttamente al cambiamento climatico. Tuttavia, con il continuo riscaldamento delle temperature, stiamo assistendo a cambiamenti nei modelli di circolazione atmosferica che possono portare a un aumento delle temperature estreme e della siccità in Europa».
I dati contenuti nel report dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) mostrano un aumento della frequenza e dell’entità degli eventi meteorologici estremi a partire dagli anni Cinquanta. Un’analisi separata delle ondate di calore europee ha rivelato un aumento della gravità di questi eventi negli ultimi due decenni.
Nell’estate del 2022, l’Europa meridionale ha registrato temperature più elevate del solito per quel periodo dell’anno. In Spagna, Francia e Italia le temperature massime giornaliere hanno superato i 40°C. Il Servizio europeo per i cambiamenti climatici Copernicus ha attribuito queste condizioni di caldo anomalo ai cambiamenti climatici e ha suggerito che in futuro questi eventi saranno probabilmente più frequenti, intensi e duraturi, indicando una tendenza preoccupante che potrebbe continuare quest’anno.
Le ondate di calore e le temperature estreme hanno un impatto sulla salute umana in diversi modi, spiega l’articolo. Possono innanzitutto causare colpi di calore, con sintomi come mal di testa e vertigini. La disidratazione dovuta al caldo può anche influire sulle prestazioni respiratorie e cardiovascolari.
In Europa, Italia compresa, sono già stati segnalati incidenti sanitari legati al caldo durante l’ondata di calore in corso. Il Ministero della Salute ha consigliato ai residenti e ai visitatori delle zone colpite di prendere precauzioni che ormai ci siamo abituati a conoscere, come stare al riparo dal sole durante le ore più calde della giornata, rimanere idratati ed evitare il consumo di alcol.
Ma, spiegano gli autori, gli effetti delle ondate di calore vanno oltre la salute individuale. Hanno anche conseguenze sociali ed economiche più ampie. Il caldo estremo può danneggiare il manto stradale e persino provocare il cedimento dei binari ferroviari.
Le ondate di calore possono anche portare a una riduzione della disponibilità di acqua, con ripercussioni sulla produzione di elettricità, sull’irrigazione e sulla fornitura di acqua potabile. Nel 2022, il caldo torrido ha impedito alle centrali nucleari francesi di funzionare a pieno regime, poiché le temperature più elevate dei fiumi e i bassi livelli dell’acqua ne hanno compromesso la capacità di raffreddamento. Le ricerche indicano che il caldo estremo ha già avuto un impatto negativo sulla crescita economica in Europa, riducendola fino allo 0,5% nell’ultimo decennio.
Con il continuo aumento delle temperature, le ondate di calore diventeranno sempre più gravi. È fondamentale che i governi di tutto il mondo intraprendano azioni rapide e decisive per ridurre immediatamente le emissioni di gas serra.
Tuttavia, gli autori fanno notare che anche se oggi dovessimo interrompere completamente le emissioni globali di gas serra, il clima continuerebbe a riscaldarsi. Ciò è dovuto al calore già assorbito e trattenuto dagli oceani. «Anche se possiamo rallentare il tasso di riscaldamento globale – concludono –, gli effetti del cambiamento climatico continueranno a manifestarsi in futuro».
(Foto di Aron Visuals su Unsplash)
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