Dopo l’analisi di GIMBE sui numeri della carenza di medici in Italia, oggi pubblichiamo quella di Valigia Blu sui numeri della disabilità in Italia, tra leggi all’avanguardia e realtà molto più problematiche.
Il tema della disabilità entra nel dibattito pubblico più per dichiarazioni eclatanti, come per le polemiche seguite all’articolo di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere, o per casi come quello recentemente accaduto con il Decreto Anticipi: per via dei ritardi sui decreti attuativi, i fondi per per le politiche in favore delle persone con disabilità sono andati al ministero dell’Economia.
Eppure, al di là delle parole, i dati sulla situazione delle persone disabili nel nostro paese fanno emergere un quadro preoccupante, in particolare se confrontato con gli standard europei: da una parte legislazioni all’avanguardia, dall’altra risultati pratici che hanno spesso lasciato a desiderare. Ciò è di particolare importanza soprattutto a fronte del nuovo paradigma sulla disabilità: l’ambiente in cui è inserita una persona può amplificare o ridurre la disabilità. Le barriere architettoniche, per esempio, impattano negativamente sulla vita di una persona con disabilità. Qual è quindi la situazione del nostro paese su questo fronte?
La disabilità in cifre
Partiamo dai dati generali sulla popolazione con disabilità nel nostro paese, riportati in un’audizione dall’ex presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Giancarlo Blangiardo, presso il comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità nel 2021.
Nel 2019 le persone con disabilità erano 3 milioni e 150 mila. A essere più colpite sono le persone anziane: il 22% delle persone over 75 si trova in condizione di disabilità. Il fenomeno è particolarmente diffuso, a livello geografico, in Umbria e Sardegna: si tratta infatti di regioni in cui l’età media (un indicatore improprio ma che restituisce le caratteristiche demografiche) è rispettivamente la terza e la quinta su base nazionale.
La scuola è l’ambito su cui è disponibile il maggior numero di dati. Ogni anno, infatti, l’ISTAT redige un rapporto sull’inclusione degli alunni e delle alunne disabili nelle scuole. Il più recente è stato svolto per l’anno scolastico 2022-2023 ed è stato pubblicato di recente. Vediamo che cosa emerge dai dati raccolti.
Nell’anno scolastico preso in considerazione sono quasi 338 mila gli alunni con disabilità, il 4,1% degli iscritti, con un aumento su base annua di 21 mila unità, corrispondente a un 7%. Il rapporto dell’ ISTAT fornisce anche una panoramica sulla tipologia di problema: il 56% degli alunni con disabilità che frequenta la scuola d’infanzia presenta disturbi dello sviluppo psicologico, percentuale che scende al 23% nella secondaria di II grado. La disabilità intellettiva è invece più concentrata nelle secondarie, rispettivamente al 41,9%o per la secondaria di primo grado e 48,3 % per la secondaria di II grado. Importante sottolineare però che il 39% degli alunni con disabilità presenta più tipologie. Ancora una volta, questa condizione presenta una maggior incidenza negli alunni con disabilità intellettiva, dove il 54% dei casi vive in una situazione di pluridisabilità.
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(Foto di master1305 su Freepik)
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