I dati più recenti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie mostrano che i casi di sifilide sono aumentati del 34% dal 2021 al 2022, quelli di clamidia del 16% e quelli di gonorrea del 48%.
L’Italia non fa eccezione, e il trend è evidente anche prendendo come riferimento un dato precedente alla pandemia. A fronte dei 1.198 casi di clamidia registrati nel 2018, nel 2022 ne sono stati registrati 1.396 (+16%). I casi di sifilide sono aumentati addirittura del 57% tra il 2021 e il 2022, passando da 1.614 a 2.540. I casi confermati di gonorrea sono invece più che raddoppiati, passando dagli 849 del 2021 ai 1.943 del 2022 (+129%).
I dati a livello europeo dell’European MSM Internet Survey (EMIS) – un sondaggio online anonimo per gay, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini – indicano anche che gli immigrati incontrano ostacoli nell’assumere comportamenti sessuali più sicuri.
Gli ostacoli, come spiega una ricercatrice su The Conversation, possono includere conoscenze inadeguate sulla salute sessuale e riproduttiva, vincoli finanziari, barriere linguistiche e esperienze di stigma e discriminazione. Rispetto ai nati nei loro paesi di residenza, lo studio EMIS ha riportato tassi più elevati di rapporti sessuali senza preservativo tra i rifugiati, i richiedenti asilo e coloro che sono emigrati per vivere apertamente come gay o bisessuali.
Il calo dell’uso del preservativo è un fattore importante che contribuisce all’aumento delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST), soprattutto tra le popolazioni chiave come i giovani e gli MSM.
Cosa sta determinando questo calo? Purtroppo non lo sappiamo.
La nostra salute sessuale, come la nostra salute in generale, è influenzata da una complessa interazione di fattori individuali, sociali e strutturali. Questa prospettiva, spiega l’articolo, è nota come approccio socio-ecologico, che prende in considerazione i fattori sociali, politici e politici che modellano il comportamento individuale.
L’impatto sulla salute sessuale dei recenti cambiamenti nel panorama sociale, culturale e tecnologico sta iniziando ad essere affrontato, ma rimane ancora poco indagato. Ad esempio, la proliferazione della tecnologia degli smartphone ha comportato un aumento dell’uso di app per incontri online e la maggiore disponibilità di pornografia. È dimostrato che l’aumento dell’uso della pornografia è associato a una maggiore probabilità di praticare sesso senza preservativo, mentre gli utenti di app di incontri riportano tassi più elevati di gonorrea e clamidia.
L’instabilità abitativa è un altro elemento collegato a comportamenti sessuali meno sicuri, con il fenomeno dei giovani senza fissa dimora è in aumento in Europa.
Lo sviluppo di interventi è fondamentale, sottolinea l’articolo, e bisogna affrontare i fattori socio-culturali ed economici della salute sessuale. Tutto ciò richiede un’attenta pianificazione e investimenti da parte dei governi per migliorare l’istruzione, l’accesso agli alloggi e le condizioni di vita in generale, soprattutto per le popolazioni emarginate. Un ambiente che sostenga piuttosto che ostacolare le persone a prendersi cura della propria salute è essenziale per ridurre l’attuale aumento delle IST.
Tutti abbiamo diritto a una vita sessuale sicura, sana e piacevole. Garantendo la disponibilità e l’accesso universale a servizi, educazione e informazioni culturalmente appropriati e implementando quadri giuridici e politici che promuovano la dignità, l’uguaglianza e la non discriminazione, possiamo migliorare la salute sessuale e arginare la marea di IST in Europa.
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