Misure come il mercato dei crediti di carbonio, di cui abbiamo scritto di recente, si sono dimostrate scarsamente efficaci per favorire la riduzione delle emissioni di CO2, principale causa del cambiamento climatico. Valigia Blu descrive invece quali sono le misure che stanno funzionando, su cui si dovrebbe investire di più.

Tasse sui carburanti, incentivi edilizi, norme sull’efficienza energetica. Spesso e volentieri sentiamo esperti, politici, rappresentanti del settore industriale, cittadini discutere di quali soluzioni politiche ed economiche sono più vantaggiose ed efficaci nel contrasto del riscaldamento globale e nell’applicazione della cosiddetta transizione ecologica.

Un’azione diventata quasi un imperativo da quando, quasi 35 anni fa, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha pubblicato il suo primo rapporto in cui rilevava che le attività umane stavano provocando un aumento sostanziale delle concentrazioni di anidride carbonica (CO₂) e di altri gas nell’atmosfera, con conseguente riscaldamento delle temperature del pianeta. Da allora ci sono state tante Conferenze delle Nazioni Unite sul clima, è aumentata la consapevolezza di governi e opinione pubblica sugli effetti della crisi climatica e sulla necessità di azioni decisive, e i paesi di tutto il mondo hanno introdotto una serie di politiche per ridurre le emissioni di gas serra, sebbene siamo lontani dall’obiettivo di ridurre le emissioni in modo tale da mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C.

Quali interventi hanno funzionato davvero? Questa domanda è al centro di un nuovo importante lavoro di un gruppo di ricercatori tedeschi, guidati da Annika Stechemesser del Potsdam Institute for Climate Impact Research, che ha analizzato 1.500 politiche climatiche attuate in 41 paesi negli ultimi due decenni e ha rilevato che solo alcune decine sono state realmente efficaci.

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(Foto di Adi Fauzanto su Unsplash)

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