Poco più di un anno fa ci interrogavamo su queste pagine sull’opportunità di accogliere tra le logiche organizzative del non profit anche elementi mutuati dal mondo profit. Lo spunto era il Festival del fundraising in corso in quei giorni a Castrocaro. «Le organizzazioni del non profit fanno cose eccellenti con pochissime risorse -aveva dichiarato l’ideatore e direttore del festival Valerio Melandri-. Ma per crescere e raggiungere davvero gli obiettivi che sono la loro ragion d’essere hanno bisogno di più libertà». Il tema è sempre attuale e in continuo mutamento. Già allora scrivevamo come Avis Legnano sia stata una sostenitrice (e fautrice) della prima ora di questa collaborazione, dimostrata dalla gestione di tipo (prevalentemente) aziendale dell’unità di raccolta.
Martedì 26 giugno si tornerà a parlare della questione a Milano, in una tavola rotonda dal titolo “Due mondi, un futuro. Il mondo non profit incontra quello dell’impresa”, a cura di Assif (Associazione italiana fundraiser). Ne parla, sul proprio blog, il moderatore Carlo Mazzini (esperto di legislazione degli enti non profit e fiscalità): «Da quanto tempo sentite dire frasi del tipo: “Profit e non profit si devono parlare”, “In fondo non sono così diversi”, “Certo che se il non profit diventasse più efficiente e più professionalizzato…”? Un insieme di banalità e falsità che rendono più credibile l’interlocutore quando giura che suo cugino ha visto gli alligatori nelle fogne di New York. Bene, queste perle di saggezza hanno riempito buona parte degli appuntamenti su questo tema negli ultimi 10/12 anni.
Gli amici di Assif, nella totale sconsideratezza data dalla loro giovane età, hanno ritenuto di farmi moderare un incontro/dialogo (non convegno) dal titolo “Due mondi, un futuro. Il mondo non profit incontra quello dell’impresa”. Andiamo oltre il titolo, che come al solito è sempre un po’ sbagliato (quale non profit? quale impresa? quella che già collabora? quella che non conosce il non profit?), e veniamo ai contenuti. Riteniamo che si possa raccontare -con un quid di “visione” aderente alla realtà attuale- quali sono i veri rapporti attuali tra profit e non profit, cosa stia andando e cosa non stia andando. Le incomprensioni, le fatiche, le sorprese. Oltre a raccontarle “per esperienza”, vorremmo incontrarci e confrontarci con chi nel non profit ha vissuto occasioni di partnership con le aziende, per capire come ne è uscito: vincente? Con le ossa rotte? Si sono sposati?».
Interverranno Giuseppe Ambrosio (Unicredit Foundation) sul tema “Il senso e il valore economico della partnership profit-non profit”; Patricia Frias (International relations officer di Fondazione Cariplo) sul tema “Sinergie tra profit e non profit: il ruolo delle fondazioni di erogazione”; Valerio Melandri (Direttore del Master in Fundraising di Forlì) sul tema “Libertà di fundraising”; Paolo Ferrara (Responsabile comunicazione fundraising di Terre des Hommes) sul tema “Profit/non profit: ma quale innovazione?”; Giuseppe G. Miglio -Fondatore, Presidente e Amministratore Delegato di Mipharm spa- sul tema “Una vita sul farmaco”; Valerio Molinaro -Rappresentante della Direzione politiche sociali Coop Lombardia) sul tema “Il modello di interazione di Coop nel non profit”. Invitiamo quindi chi ne avesse la possibilità a prendere parte al dibattito, che parte con premesse interessanti. L’appuntamento è per Martedì 26 giugno alle 9,30 in lSala Lazzati, Ambrosianeum Fondazione Culturale (via delle Ore 3, Milano).
Ottima manifestazione. Il Terzo Settore – quello dell’associazionismo no profit – è spesso dimenticato, ma molti non sanno che dietro ad una associazione c’è un mondo di idee innovative utili anche al mondo delle aziende profit. W il Terzo Settore. PS : ma AVIS Nazionale non parteciperà a questa iniziativa?