Un altro passo avanti verso il definitivo ritorno della validità a fini pensionistici dei giorni di permesso concessi per effettuare la donazione di sangue è stato compiuto. La commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato l’emendamento alla legge di Stabilità che aveva già avuto il voto positivo della commissione Affari sociali del Senato. Sono state però introdotte delle modifiche, quindi l’emendamento dovrà tornare al Senato per essere ridiscusso e votato dalla commissione competente. Questo perché, con il bicameralismo perfetto che regola il sistema legislativo italiano, ogni legge deve essere approvata dalle due aule del Parlamento con lo stesso testo. Ogni modifica introdotta da una delle due Camere impone un ulteriore passaggio all’altra, finché non si raggiunge un testo condiviso.
Cogliamo l’occasione per fare chiarezza sul meccanismo che andrebbe a intaccare il calcolo del trattamento pensionistico per chi ha goduto, durante la sua vita lavorativa, di permessi per la donazione di sangue e chi ha usufruito della legge 104 per assistere familiari con disabilità grave (questi ultimi, peraltro, al momento restano esclusi anche dal nuovo emendamento, ci torniamo più avanti). Innanzitutto, non è corretta l’interpretazione, riportata da molti siti d’informazione, secondo cui si sposta in avanti la data in cui si ha diritto alla pensione per tutti i giorni “persi”. La legge Fornero non prevede infatti un’età anagrafica minima per la richiesta di pensionamento, ma solo il raggiungimento dell’anzianità contributiva. In questo calcolo sono compresi tutti i permessi in discussione in questi giorni (anche la donazione di sangue), quindi nessuno si troverà con un “buco” di giorni, settimane o mesi da sanare.
La penalizzazione però c’è, ed entra in gioco in caso di pensionamento anticipato, cioè se la richiesta è fatta prima del compimento dei 62 anni. In questo caso, se il lavoratore ha raggiunto l’anzianità contributiva, egli può andare in pensione senza subire penalizzazioni. A condizione però che tale anzianità sia raggiunta con lavoro effettivo, comprese alcune assenze. Qui arriva la “fregatura” per chi ha fatto donazioni o assistito malati, perché tali giorni non sono compresi nel conteggio, e quindi per il lavoratore sono previste alcune penalizzazioni sull’ammontare della pensione (dell’1 per cento per ogni anno di anticipo della pensione entro un massimo di due anni; la percentuale sale al 2 per ogni anno ulteriore).
Quindi, per chi va in pensione a 62 anni compiuti il problema non sussiste. Chi invece fa richiesta di pensionamento anticipato (cioè senza avere compiuto 62 anni) vedrà comunque conteggiati i giorni di permesso nel calcolo dell’anzianità contributiva, ma subirà delle trattenute sull’importo della pensione se ha donato sangue o ha usufruito della legge 104.
Chiarito questo, resta il fatto che, se per la donazione di sangue nulla fa sospettare che non ci sia la reale intenzione delle forze politiche di sanare la situazione, resta il problema dei permessi ex lege 104. È a dir poco scandaloso che l’aiuto a familiari con gravi handicap, seppure riconosciuto dalla normativa, sia stato espunto dall’emendamento. «Si continua ad ignorare incredibilmente il lavoro di cura –protesta Pietro Barbieri, Presidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap)-. Istat certifica che due terzi delle persone con gravi disabilità (70,1 per cento) non fruisce di alcun supporto domiciliare pubblico, valore che sale all’83,2 per cento nella fascia di età 11-64 anni. Secondo il Parlamento, chi si prende cura di quelle persone?».
Solo per gli impiegati pubblici vale la decurtazione dei giorni usufruiti per la legge 104
Già mi toccherà lavorare 12 anni in più e dopo aver fatto 80 donazioni mi toccherà fare altri 4 mesi in più’. quindi aver cominciato a lavorare a 15 anni in regola e’ stata la più’ grossa fregatura spero che il mio sangue non vada a salvare la vita di quei b$*£)&X!= e dei loro famigliari. mi stanno rubando gli ultimi anni della mia vita cambiando ogni volta le carte in tavola non credo che andrò più a donare
cosa si intende per impegati pubblici? i docenti delle scuole?
Dobbiamo ringraziare solo una persona per tutto questo, la signora Fornero. Prendersela con i più deboli e’ solo da vigliacchi.