Alcuni mesi fa, il presidente di Avis nazionale, Gianpietro Briola, esprimeva forte preoccupazione rispetto a un regolamento ministeriale che stabiliva le modalità d’impiego dei medici specializzandi nei centri che si occupano di raccolta sangue.
Il provvedimento stabiliva infatti che la collaborazione si sarebbe potuta svolgere solo a titolo volontario e gratuito, mettendo quindi a rischio la disponibilità di personale nei centri di raccolta. Il regolamento, pubblicato a fine novembre 2023, era stato accolto con stupore, perché già da maggio dello stesso anno erano cominciate le collaborazioni, con contratto di libera professione, e ci si aspettava quindi che l’imminente norma avrebbe confermato tale possibilità.
Da subito si sono espressi i rappresentanti delle associazioni che, pur apprezzando l’interesse da parte del Ministero della salute verso azioni che favoriscano l’autosufficienza, non nascondevano le proprie perplessità: «Il Ministero, infatti, sembrerebbe aver scelto di non confrontarsi con nessuno all’interno del CIVIS (Coordinamento interassociativo dei volontari italiani del sangue) e del CNS (Centro nazionale sangue) – scriveva Briola –, lasciando completamente all’oscuro quelle stesse realtà che oggi si trovano a dover subire un cambio di indirizzo così importante, che rischia di bloccare i centri di raccolta e di arrestare la capacità del sistema sangue di raggiungere l’autosufficienza».
Le parole di Briola e degli altri rappresentanti del mondo associativo non sono suonate a vuoto e infatti, tre mesi dopo, con l’approvazione del cosiddetto “decreto Milleproroghe”, il provvedimento è stato modificato, ed è tornata quindi la possibilità di proseguire le collaborazioni con gli specializzandi con contratti occasionali di libera professione, oltre che a titolo gratuito e volontario.
Come ha dichiarato Briola, «l’approvazione in Commissione degli emendamenti è la conferma che i nostri timori erano fondati e che le richieste presentate erano necessarie a disciplinare in maniera efficace l’impiego dei medici specializzandi. Il mio ringraziamento va al governo – in particolare al Ministro della Salute Orazio Schillaci – e a tutte le forze parlamentari che hanno dimostrato vicinanza ai donatori e all’associazione. Occorre ora proseguire in questa direzione aggiornando il decreto entro la fine dell’anno come previsto dalla legge. Avis, come sempre, sarà al fianco delle associazioni e delle istituzioni per individuare le soluzioni più utili per raggiungere l’obiettivo dell’autosufficienza».
Da parte nostra, restano le perplessità verso un modo di procedere che non sembra guidato da un disegno più complessivo, ma da decisioni estemporanee e non concertate. Pochi giorni fa esprimevamo i nostri dubbi sul sempre più ampio ricorso al Milleproroghe per risolvere qualunque questione in sospeso, che spesso si traduce in un “decidere di non decidere”. Le nuove disposizioni sugli specializzandi restano infatti in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno, come si intuisce dalle parole di Briola. Ma le esigenze di personale e le necessità legate all’autosufficienza rimarranno anche dopo la fine dell’anno. Si potevano chiarire da subito le intenzioni anche a lungo termine, in modo che le associazioni potessero organizzarsi di conseguenza. Ci auguriamo che si proceda in questa direzione quanto prima.
(Foto di senivpetro su Freepik)
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