Una foto di gruppo dei dipendenti Avis Legnano il giorno dell'inaugurazione della nuova sede nel 2007. Tina è la sesta da destra.

Per vent’anni è stata il punto di riferimento amministrativo della nostra sezione. Per altrettanti una collega affidabile e una voce rassicurante davanti alle incertezze quotidiane. «Tina lo sa», «Chiedi a Tina per esserne sicuro», «Se te l’ha detto Tina, allora va bene». Frasi come queste riecheggiano ancora nella sede di via Girardi, quella sede in cui Tina Paganini non mette piede dal 2 dicembre 2009, quando le è stata diagnosticata una neoplasia, che ha sconvolto la sua esistenza, quella dei suoi cari, e di chi, come noi, lavorava fianco a fianco con lei da anni. Con Tina se ne va un pezzo di storia della nostra sezione. Chissà come arrossirebbe ora, riservata com’era, nel sapere di essere al centro dell’attenzione di tutti noi, che le dedichiamo questo articolo, ora che non possiamo fare altro, se non preservare il ricordo di un’amica. Dava l’idea di camminare in punta di piedi, eppure trasmetteva sicurezza nella sede.

Entrata a far parte del personale nei primi anni Novanta, pian piano ha saputo integrarsi nella macchina associativa, fino a diventare un ingranaggio fondamentale dell’amministrazione, seguendo la contabilità, gli aspetti procedurali, i progetti per il servizio civile. E proprio con questi ultimi, dopo la riforma che ha abolito il servizio militare obbligatorio, ha dimostrato la sua grande professionalità, collaborando alla stesura di progetti che sono sempre stati accolti dall’Ufficio nazionale per il servizio civile, garantendo quindi all’Avis di Legnano il costante e prezioso apporto dei volontari. Dei quali ha poi coordinato gli impegni e le mansioni quotidiane, ponendosi come canale tra le esigenze della sede e la disponibilità dei ragazzi. Ancora una volta un ruolo centrale, svolto con la sobrietà e la precisione che la contraddistinguevano in tutto. È stata presente in tutti i momenti cardine della storia associativa recente. Il passaggio dalla sede di via Savonarola a quella di via Girardi, il suo successivo ampliamento, con tutte le incombenze burocratiche che ha portato con sé; c’era alle Feste dei donatori, a consegnare le benemerenze assieme agli altri dipendenti della sede; era una presenza fissa alle assemblee annuali dei soci, salvo le ultime.

Difficile non fare un parallelo con un’altra persona che ci è stata trascinata via dallo stesso, orrendo male. Cristina Rossi e Tina Paganini stanno forse agli antipodi come stile e personalità. Volto pubblico, figura istituzionale e voce autorevole nel mondo Avis -e non solo- la prima; presenza discreta ma fondamentale, sempre lontana dalla ribalta e da incarichi che non fossero strettamente gestionali, la seconda. Due modi opposti, ma altrettanto incisivi, di vivere un universo complesso e articolato come quello di Avis. È una lunga storia quella della nostra sezione, fatta da forze che hanno saputo integrarsi e alternarsi nel dare continuità a un progetto. Da alcuni mesi ci è mancato l’apporto di Tina, ma il sistema di gestione ha dimostrato ancora una volta di sopportare il cambiamento e sapersi rinnovare dall’interno. Dal lato umano, resta un vuoto incolmabile, e il ricordo di una bella persona con cui abbiamo condiviso momenti indimenticabili. Ci manchi, Tina. Grazie di tutto.

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