Clicca sull'immagine per scaricare il bando

Il Centro nazionale sangue (Cns) e la Fondazione Pubblicità progresso si appellano ai giovani per comunicare ai giovani. Questo il senso del contest dal titolo “Share care. Condividere la cura” indetto in occasione alla Giornata mondiale del donatore di sangue del 14 giugno. I partecipanti sono chiamati a produrre un cortometraggio (minimo 90 secondi, massimo cinque minuti), un comic, un tube-game, un rap o brano musicale, un’azione di guerriglia marketing o di ambient marketing, o comunque qualsiasi cosa possa “contagiare” la rete e incrementare la cultura della donazione del sangue, soprattutto fra i giovani.

Il bando, rivolto a chi ha tra i 18 e i 28 anni, si può scaricare seguendo questo link e i contributi dovranno essere inviati agli indirizzi in esso indicati entro il 20 maggio. Una commissione composta da esperti in discipline di comunicazione e divulgazione medica farà una prima selezione del materiale, che poi sarà pubblicato su un apposito canale YouTube nella settimana tra il 23 maggio e il 9 giugno, per essere sottoposto all’inesorabile giuria dei “like” degli utenti. Tre i premi in palio (iPad 3 al primo classificato, iPhone 4 al secondo, iPod touch al terzo) per i partecipanti che sapranno conquistare il pubblico più degli altri, oltre alla possibilità che il loro prodotto sia utilizzato come vera e propria campagna di sensibilizzazione alla donazione da parte del Cns e della Fondazione. «Essere creativi vuol dire vedere la realtà dal suo lato non banale», avverte il presidente di Pubblicità progresso Alberto Contri, ed è la trappola in cui non dovranno cadere i partecipanti al contest, se vogliono sperare di incontrare il gradimento della commissione.

A essere sinceri, non siamo convinti che iniziative come questa siano la via maestra per un nuovo modo di comunicare la donazione. Ma, se non altro, potrebbero smuovere la situazione statica in cui versa questa branca della comunicazione sociale. Oltre all’intenzione di attrarre la partecipazione di giovani creativi, il messaggio che traspare è una carenza di capacità comunicativa da parte delle associazioni. Siccome non si fa abbastanza all’interno, proviamo a pescare nel mare magnum che sta fuori.

C’è la necessità di svecchiare il linguaggio. Indicativo il fatto che in uno dei video pubblicati sul sito del Cns, Contri si rivolga «agli ascoltatori, ai telespettatori, agli utenti finali di internet». Sarà pure un lapsus, ma il fatto di nominare gli utenti della rete solo dopo quelli di radio e tivù, nell’ambito di un concorso rivolto ai giovani del “web 2.0”, la dice lunga sulla necessità di dare un futuro alla comunicazione sociale. Sia chiaro, la causa è nobile, invitiamo tutti i nostri lettori a diffondere e partecipare. Ci auguriamo che i prodotti premiati possano trovare la più ampia diffusione possibile, e che il messaggio della donazione di sangue intercetti nuove persone e ampli così il bacino di donatori in Italia. Ma si continua a volare basso, troppo, per un sistema come quello del sangue, così centrale per la salute degli italiani. Sono necessari ben altri mezzi, e siamo convinti che nelle casse dello Stato ci siano. Ciò che manca, purtroppo, è la volontà di utilizzarli.