Spesso si dà per scontato che nelle aree in cui è maggiore la presenza di immigrati siano commessi più reati. Questa convinzione porta ad aumentare le spese legate alla sicurezza dei cittadini in quelle zone. Uno studio di Vincenzo Bove, Leandro Elia e Massimiliano Ferraresi pubblicato su Lavoce.info dimostra però che la premessa del ragionamento è sbagliata. Ne riportiamo un estratto.
Immigrazione e sicurezza
Il dibattito sulle conseguenze dell’immigrazione è all’ordine del giorno e spesso polarizza l’opinione pubblica a tal punto da generare forti tensioni tra italiani e immigrati. Un dibattito poco informato alimenta anche i pregiudizi religiosi e favorisce atteggiamenti razzisti nei confronti dello straniero. A questo si aggiunge la crescente convinzione che l’immigrazione incrementi i tassi di criminalità. Da qui nasce una forte percezione di insicurezza collettiva che si materializza nell’introduzione di politiche migratorie troppo restrittive e che può tradursi in un incremento di spesa in sicurezza, pur in assenza di un reale incremento dei reati.
Il caso italiano
In un recente lavoro, abbiamo analizzato la relazione tra l’immigrazione – numero di cittadini stranieri residenti regolari – e la spesa pubblica corrente dei comuni italiani durante il periodo 2003-2015. Consideriamo la spesa pubblica dei comuni sia in totale che disaggregata nelle sue funzioni più rilevanti. Ci siamo in particolare concentrati su quella per la sicurezza, calcolata come rapporto tra la spesa destinata alla funzione di polizia locale e il totale della spesa comunale.
Per identificare il nesso causale tra immigrazione e spesa in sicurezza, sfruttiamo l’allargamento dell’Unione Europea e informazioni sul paese di provenienza degli immigrati all’interno di ciascun comune. I risultati ottenuti sono da considerarsi al netto di una serie di importanti fattori, come il numero di abitanti, la densità di popolazione, la quota di anziani sul totale della popolazione e il reddito comunale, oltre che possibili shock annuali e caratteristiche intrinseche a ogni comune.
La figura 1 mostra la distribuzione geografica della quota di spesa per la sicurezza sul totale della spesa pubblica e la percentuale di immigrati nei comuni. La possibile corrispondenza tra le due appare plausibile dalle mappe. E ne emerge anche come la relazione interessi indistintamente tutto il paese e non determinate aree, segno che si tratta di un fenomeno geograficamente diffuso e quindi generalizzabile.
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(Foto di Scott Webb su Unsplash)