In sedia a rotelle la vita può essere varia, interessante ed emozionante. Molto dipende dalla volontà di chi è seduto, più che dalla sedia. Lo dimostra la storia di due ragazzi che sono appena partiti per il loro secondo viaggio su e giù per l’Italia, iniziato il 6 giugno e destinato a continuare fino al 6 luglio. I protagonisti di Viaggio Italia (così si chiama il progetto) sono Danilo Ragona, 38 anni, «designer reduce da Exposanità – si legge sul blog InVisibili – dove ha presentato il suo ultimo modello di sedia a rotelle tecnologica e una delle prime valigie da agganciare alla carrozzina», e Luca Paiardi, 37 anni, architetto e musicista.

Entrambi hanno purtroppo visto le loro vite cambiare radicalmente nel 1999, dopo essere rimasti coinvolti in due distinti incidenti stradali. La loro amicizia è nata nell’Unità spinale dell’ospedale di Torino, dove entrambi sono stati ricoverati, ed è proseguita fino a condividere splendide avventure come questa, nella quale i due viaggiatori andranno alla ricerca di una normalità a suo modo eccezionale. Se infatti la condizione di disabilità porta subito a pensare alle privazioni alle quali si andrà incontro, bisogna ammettere che i luoghi che visiteranno e le attività che faranno Luca e Danilo in un mese superano probabilmente in varietà e intensità quelle che molti normodotati faranno nel corso di anni. «Giocheremo a Tennis, voleremo con il deltaplano. Insieme ad altri disabili e non. Viaggeremo utilizzando barche a vela, downhill, canoa. Lo sport come sfida e come conoscenza di sé. E come relazione». Così si legge sul sito internet del progetto, che ha anche una pagina Facebook. Ma le attività previste sono anche altre: andranno a cavallo, faranno rafting, snorkeling e sci nautico.

Le tappe previste sono tantissime. Si parte dal “loro” Piemonte per attraversare tutto lo stivale, sbarcando poi in Sicilia e infine in Sardegna, prima di chiudere il cerchio nuovamente in Piemonte. I due saranno coadiuvati da alcuni operatori di Verticalife, associazione che si occupa di organizzare viaggi ed escursioni. Il progetto è alla sua seconda edizione, nella quale praticamente quadruplica la durata del viaggio, visto che nel 2015 si era trattato di una sola settimana in giro per l’Italia. Non solo esplorazioni, ma anche relazioni, si diceva. E infatti l’obiettivo di molte tappe sarà incontrare persone, più che realizzare imprese sportive. Tra gli obiettivi c’è quello di fare visita ai degenti delle cinque unità spinali che Danilo e Luca incontreranno lungo la loro discesa dalla montagna al mare (Milano – Niguarda, Bologna – Montecatone, Firenze, Roma e Catania). «Per far capire che – spiega Ragona – anche dopo una lesione spinale è possibile costruire una vita completa e dignitosa».

Il loro viaggio è anche una testimonianza di quanti passi avanti si siano fatti in termini ricerca sulle attrezzature che riguardano le persone con disabilità. Questo in parte grazie anche allo stesso Ragona, che nella sua attività di designer si è concentrato, a partire dal suo incidente, sulla progettazione di strumenti di deambulazione che permettessero di superare i limiti imposti dalle normali sedie a rotelle. E che, oltre a funzionare bene, avessero un certo appeal estetico.

Parallelamente, spostarsi estesamente su tutto il territorio (in città ma soprattutto fuori) sarà un’occasione per verificare l’effettiva accessibilità delle destinazioni. Una frase di Ragona in un’intervista dell’anno scorso suona ironica quanto amara in questo senso: «Sembra una banalità, ma si riesce a portare un macchinario su Marte per scattare foto e non riesco ancora a fare due gradini in Italia». Ovvio che una cosa non esclude l’altra (ma appunto è una battuta e come tale va letta), ma in effetti c’è ancora tanto da fare per pensare alle nostre città e luoghi di villeggiatura come posti in cui tutti possano davvero rilassarsi, anche chi viaggia in carrozzina.