Si chiude un anno difficile. Per l’Italia, per il terzo settore, per il sistema trasfusionale. Abbiamo cercato di parlarne, giorno per giorno, proponendo riflessioni, lanciando spunti, informando. In momenti come quello che stiamo vivendo, il rischio che la visuale risulti offuscata è alto. Ci si perde in cifre, statistiche, stime, previsioni.
A voler guardare la realtà col microscopio, si perdono di vista gli elementi principali di cui è composta, presi come siamo dalla rincorsa di dettagli e cavilli che vorremmo stanare, esaminare, correggere. Ed è un’attività utile e meritoria, indispensabile per tenere desta l’attenzione sull’attuale. Ma, appunto, talvolta è necessario e doveroso alzare il tiro, e guardare a chi sta alla base e al vertice del sistema che stiamo analizzando, qualunque esso sia. E, sempre, in queste due posizioni critiche stanno le persone.
Nel sistema trasfusionale, quello che maggiormente ci interessa e ci riguarda, alla base stanno i donatori, al vertice chi il sangue lo riceve; per una malattia, un incidente, un intervento che si rende necessario. In mezzo a questi due fondamentali gruppi di persone può succedere di tutto. Ci sono innumerevoli intermediari: dalle associazioni, come Avis Legnano, ai centri trasfusionali degli ospedali, alla politica nazionale e locale, e via stratificando.
Ma, se le persone al vertice del sistema ricevono il sangue di cui hanno bisogno per tutelare la propria salute, il merito è di chi, volontariamente, periodicamente, anonimamente e gratuitamente, responsabilmente e in maniera associata, fa la scelta del dono. Ed è quindi a tutti loro che va il nostro più sentito e sincero ringraziamento. Se questo sistema sta ancora in piedi (nonostante i tanti scricchiolii che la struttura va manifestando di questi tempi) è perché la base è solida, e questo non va mai dimenticato. Soprattutto in un momento difficile come quello attuale.
Solo grazie all’impegno dei donatori l’azienda ospedaliera di Legnano ha potuto, anche quest’anno, curare le centinaia di persone che sono passate dalla sua struttura, operando in regime di autosufficienza. Ogni altro commento è superfluo, di fronte all’evidenza di questa realtà. Da parte nostra ribadiamo l’impegno, come associazione, a stare dalla parte di chi dona (e al contempo di chi riceve), garantendo la sicurezza della trasfusione, la tutela del donatore e difendendo il sangue dalle insidie della logica del guadagno. Il sangue donato è e deve restare una risorsa della collettività.
Nell’augurare a tutti coloro che leggono, donatori, ex donatori, simpatizzanti e aficionados di ZeroNegativo, i nostri più sinceri auguri di buone feste e buon 2012, vi diamo appuntamento all’anno prossimo su queste pagine. Anche il blog, dopo dieci mesi di servizio ininterrotto, si concede qualche giorno di vacanza. Per ragionare sui fatti del 2011, pensare agli argomenti che animeranno le pubblicazioni all’inizio del nuovo anno; per dare, in sostanza, una pausa al flusso informativo e raccogliere le idee per la sua ripresa.
Ancora grazie a tutti coloro che hanno vissuto il 2011 preoccupandosi della salute degli altri e vivendo in uno spirito di comunità. Un saluto e arrivederci all’anno prossimo.