Foto scattata da Anpas nazionale

«In queste settimane sono stata impegnata con la riforma delle pensioni e non ho ancora avuto il tempo di studiare a fondo la questione del cinque per mille. La distribuzione di questi fondi è abbastanza efficiente, ma sarà mio impegno personale far sì che tale efficienza sia ancora un poco aumentata». Questa la promessa del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, fatta in occasione della Giornata internazionale del volontariato che si è celebrata il 5 dicembre all’Auditorium della conciliazione di Roma.

L’impegno è annunciato al termine di un ragionamento sul ruolo del volontariato, «importante non solo per la persona, ma perché dà una grande ricchezza alle società tutta. Il capitale sociale affianca sempre più il capitale umano ed economico. È anche dal capitale sociale, dal rispetto e dal senso di appartenenza a una collettività, dalla coesione, che possono derivare comportamenti consoni allo sviluppo economico», ha aggiunto la Fornero. «Abbiamo la responsabilità diretta di favorire la vostra attività. Il cinque per mille, che è un capitolo importante, non sarà per me una cosa secondaria».

Sono parole che fanno molto piacere, ovviamente. Da tempo il terzo settore lamenta la continua precarietà della norma sul cinque per mille, che ogni anno deve affrontare un percorso di approvazione che somiglia a un calvario. Tra conferme, smentite, tetti di spesa e tagli, non si sa mai che aspetto avrà la legge una volta giunta all’approvazione finale (e nemmeno quest’ultima è mai data per scontata). Dal nuovo ministro ci aspettiamo di arrivare (sarebbe ora) a una normalizzazione del processo di stanziamento dei fondi. Che ormai sono una fonte di approvvigionamento importante per molte associazioni, tra cui la nostra.

Il ragionamento sul volontariato è interessante perché esce dalla retorica di una rilevanza sociale del terzo settore dai contorni poco definiti, per parlare invece di ricchezza, di capitale sociale, umano ed economico. E quindi è lecito attendersi un atteggiamento altrettanto concreto quando sarà il momento di elaborare disegni di legge e decreti. Insomma, senza voler suonare minacciosi, questa “ce la segniamo”, e in futuro verificheremo se la promessa sarà mantenuta, nel rispetto di un atteggiamento di reciproca collaborazione, ascolto e controllo tra il non profit e le istituzioni.

Nel dire questo, sottoscriviamo l’appello consegnato dal portavoce del Forum del terzo settore Andrea Olivero al presidente Giorgio Napolitano sul palco dell’Auditorium. E visto che il ministro ha parlato di impegno, citiamo in particolare questo passaggio: «Il nostro presente si chiama solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica. Ci impegniamo a collaborare, consci della complessità in cui viviamo, a continuare la nostra collaborazione con tutte le forze sociali e le istituzioni mettendo a disposizione le nostre competenze e la gratuità della nostra azione sociale. Ci impegniamo a sensibilizzare tutti i cittadini anche attraverso nuovi stili di vita, a costruire un nuovo modello di sviluppo, sociale, culturale ed economico. Il nostro appello si rivolge a tutti perché insieme ci si impegni concretamente per costruire una cultura del volontariato, e sperimentare solidarietà, fratellanza e uguaglianza, in modo che il dono e la gratuità e i valori a essa connessi divengano bene comune e fondamento della nostra vita sociale».