Il 21 ottobre è scaduto il termine per la presentazione delle candidature per il Servizio civile nazionale (Scn) 2011/2012 (sul nostro sito la graduatoria finale delle selezioni effettuate nella nostra sezione). A una settimana esatta, la Cnesc (Conferenza nazionale enti per il servizio civile) diffonde un comunicato stampa dal titolo allarmante: “Servizio civile nazionale a rischio chiusura. In quattro anni un taglio di oltre il 400 per cento”. La Conferenza manifesta il proprio disappunto «per l’ulteriore taglio che il Governo ha deciso di fare, nella manovra di stabilità, delle già scarse risorse economiche previste per il servizio civile. Dai 299 milioni stanziati per il 2008 si passa ai 68 milioni previsti per il 2012. Un taglio, in 4 anni, di oltre il 400 per cento. 68 milioni di euro che non sono neanche sufficienti a coprire i costi nel 2012 dei posti messi a bando recentemente». Si mette così in difficoltà un istituto di grande importanza per le associazioni, e che ormai gode di una certa popolarità tra i giovani (quest’anno a Legnano abbiamo toccato il record di 39 domande per quattro posti, dieci candidati per posizione).

«L’irresponsabilità di un Governo che vuole far morire una delle poche esperienze di cittadinanza attiva, di investimento positivo per i suoi giovani aumenta le ingiustizie. Colpisce inoltre che lo stesso Governo che sostiene che il Scn è la forma complementare alle Forze armate di difesa della patria con mezzi e strumenti non armati e nonviolenti, poi tagli le risorse per gli studenti, i poliziotti, i soldati, gli insegnanti, i disabili, i giovani del Scn e mantenga le risorse per le armi e le cricche. Basta con la logica dell’emergenza che maschera la non volontà di investire sui giovani e sul futuro di questo nostro paese. Noi siamo convinti che proprio nei momenti di emergenza, occorre alzare lo sguardo in avanti e fare scelte coraggiose, che sanno scrutare l’orizzonte e disegnare un futuro di pace, di sviluppo sociale e difesa dei diritti di tutti. Basta con chi, ancora una volta, non ha il coraggio di sperimentare percorsi reali di inclusione e cittadinanza aperti anche ai giovani immigrati e su questo, come detto dal 2009, abbiamo una visione diversa dal Sottosegretario (alla presidenza del Consiglio, ndr) Carlo Giovanardi».

Non è da oggi infatti che si alza la voce della Cnesc a difesa del servizio civile. Già nel 2009 la Conferenza chiedeva che la legge prevedesse un contingente minimo annuale di 40mila giovani all’anno, e inoltre si esprimevano preoccupazioni per la riduzione dei finanziamenti: «171 milioni per il 2010 che scenderanno a soli 127 per il 2011. Con questo trend il rischio non è tanto la decrescita dei posti messi a bando, ma il vero e proprio azzeramento nel 2011». Che non è arrivato, per fortuna, ma la continua erosione delle risorse non fa dormire sonni tranquilli al mondo del volontariato. «I fondi da destinare al Servizio civile si ricavino da un taglio alle spese militari, magari a partire dalle missioni all’estero», faceva eco Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv (Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario). Per finire, il comunicato passa a richieste concrete nei confronti della politica: «La Cnesc chiede al Governo e a tutte le forze politiche e sociali di difendere questo istituto della Repubblica Italiana, confermando per il 2012 almeno i 113 milioni di euro previsti. Chiediamo al Presidente della Repubblica, che ha sempre apprezzato e lodato l’esperienza del servizio civile, in qualità di Capo della Forze armate, di prendersi a cuore il destino del servizio civile nazionale».