Programmi svolti durante i mesi estivi e basati su attività di gruppo, giochi e tutoring personalizzati possono essere una risposta alle perdite di apprendimento, in particolare per gli studenti più fragili. I risultati di una sperimentazione presentati da Lavoce.info.

Quando la scuola è chiusa

Durante le vacanze estive molti studenti e studentesse rischiano di dimenticare parte di quello che hanno imparato durante l’anno scolastico. Il fenomeno – in letteratura noto da tempo come summer learning lossha riguadagnato interesse nel contesto post-pandemico, in cui si registrano ancora pesanti perdite di apprendimento dovute alle chiusure delle scuole durante l’emergenza Covid.

Purtroppo, nel nostro paese, nonostante le vacanze estive siano tra le più lunghe in Europa, del tema si sa ancora poco. Non esistono studi che stabiliscano se vi sia summer learning loss, né tantomeno ricerche sull’efficacia dei possibili interventi di contrasto. La lacuna risulta ancora più grave se si pensa che le perdite di apprendimento possano colpire in particolare gli studenti e le studentesse con meno risorse familiari e che trovano nella scuola l’unica, o quasi, fonte di apprendimento.

A partire dal 2020, Save the Children Italia e Fondazione Agnelli coordinano un’iniziativa nazionale (Arcipelago Educativo) volta al contrasto delle perdite di apprendimento di bambini e adolescenti in condizione di povertà educativa. Nell’edizione 2022, Arcipelago Educativo si è rivolto agli studenti e alle studentesse degli ultimi due anni della scuola primaria e a quelli della scuola secondaria di primo grado segnalati dalle scuole come a rischio di povertà educativa. L’intervento offre due tipi di attività durante l’estate: laboratori didattici ispirati alle metodologie della peer education, dell’apprendimento cooperativo e del learning by playing (88 ore); e tutoraggio personalizzato finalizzato al recupero delle lacune in matematica o italiano (12 ore).

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(Foto di Myznik Egor su Unsplash)

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