Dedichiamo l’ultimo articolo prima della pausa estiva (le pubblicazioni riprenderanno regolarmente da lunedì 22 agosto) a una buona notizia, ossia l’approvazione definitiva in Senato della legge contro lo spreco alimentare. Come avevamo anticipato a marzo, quando stava per essere votato il testo alla Camera, l’Italia stava per dotarsi di una legge che a detta di molti si pone all’avanguardia su questo tipo di politiche. Il suo carattere, che punta sull’incentivo al comportamento virtuoso e non alla sanzione, rappresenta secondo i promotori un passo avanti verso la responsabilizzazione di chi si occupa di distribuzione alimentare.

L’agevolazione principale riguarderà la tassa sui rifiuti, che per chi dona sarà scontata in maniera proporzionale alla quantità di cibo destinato ad associazioni, enti pubblici e privati non profit. Oltre all’aspetto della fiscalità, l’altro caposaldo della norma è la semplificazione. Per donare sarà infatti possibile fare una dichiarazione consuntiva alla fine di ogni mese (mentre finora è stato necessario farla in anticipo, 5 giorni prima della donazione). Vi è un terzo principio fondamentale della legge, che è quello della sicurezza alimentare. Per evitare lo spreco non si vuole infatti incorrere nella possibilità di distribuire cibo non correttamente conservato o che presenti rischi per la salute. Saranno gli operatori a dover garantire la sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti, e inoltre sarà mantenuta la tracciabilità di questi ultimi, in modo da conoscere sempre il percorso che li ha portati dal distributore al ricevente.

Lo spreco alimentare è un problema molto legato, oltre che alle politiche dei grandi distributori, alle abitudini dei singoli cittadini. Per questo, la legge prevede che su televisione e radio pubbliche siano messi in programmazione spot e trasmissioni volti a fare informazione e sensibilizzazione verso le buone pratiche domestiche. «Secondo la Commissione Europea – si legge su SecondoWelfare – circa il 42 per cento dello spreco prodotto ogni anno nei Paesi europei avviene a livello di consumo domestico». Ecco perché si rende necessario un intervento anche su questo versante.

Per garantire l’applicazione della legge, è previsto un aumento del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, che già esiste e sarà rifinanziato con ulteriori due milioni di euro. Sarà istituito inoltre «presso il Ministero dell’Agricoltura un nuovo Fondo da 1 milione di euro all’anno per tre anni (2016-2018) destinato a finanziare progetti innovativi sulla riduzione degli sprechi, con particolare attenzione alla produzione di imballaggi riutilizzabili o riciclabili – il “packaging intelligente antispreco” – con la possibilità di coinvolgere i volontari del Servizio civile nazionale. Infine, un altro milione di euro all’anno a partire dal 2017 verrà destinato al Fondo del Ministero dell’Ambiente per ridurre i rifiuti alimentari promuovendo, tra l’altro, l’uso di contenitori per portarsi a casa gli avanzi dai ristoranti».

Un altro aspetto molto interessante toccato dalla legge, che va oltre il tema dello spreco alimentare in senso stretto, è la possibilità di donare farmaci non utilizzati (oltre che non scaduti e conservati correttamente). «Per i farmaci la legge – spiega Corriere Sociale – consente la donazione di medicinali non utilizzati e non scaduti alle onlus, ad eccezione però delle sostanze stupefacenti o di quelle dispensabili solo in ospedale. A loro volta, se dotate di personale sanitario, tali organizzazioni potranno distribuirle – con ricetta medica, se necessaria – direttamente gratis a chi ne ha bisogno». Da ultimo, la legge aumenta la platea dei soggetti che possono schierarsi tra i donatori: «Oltre le onlus, anche gli enti pubblici potranno essere considerati “soggetti donatori”. Infatti, anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco». Sicuramente far entrare il tema nelle scuole è un punto importante per contribuire a sensibilizzare i più giovani sui problemi dello spreco alimentare. Anche agricoltura e ristorazione sono toccate dalla nuova norma, visto che la legge «Consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l’asporto dei propri avanzi con la “family bag”».

ZeroNegativo augura buona estate a tutte le lettrici e tutti i lettori. Vi diamo appuntamento al 22 agosto per la ripresa delle pubblicazioni.

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