Il 31 luglio 2019, il precedente governo aveva annunciato di voler promuovere un disegno di legge per aumentare di 70 milioni di euro il fondo per il Servizio Civile Universale. Ora sembra che quelle risorse non siano più disponibili. Secondo un articolo della Sir, l’agenzia di stampa della Cei, pubblicato su un sito collegato alla diocesi di Padova, l’intento dell’attuale governo sarebbe di dirottare quei fondi alla loro destinazione originaria, ossia il Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
La lettera al presidente del Consiglio
L’articolo parla di una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri il 18 febbraio dal ministro per le Politiche giovanili Vincenzo Spadafora, in cui quest’ultimo segnala le sue preoccupazioni per la decisione, che comporterebbe una riduzione dei posti finanziabili. Una scelta che graverebbe sugli enti, già impegnati nella nuova progettazione, e che lascerebbe molti di essi sprovvisti di una risorsa, quella dei volontari del servizio civile, che in molte realtà è diventata strutturale. Si priverebbero inoltre tanti giovani di un’opportunità di esperienza e formazione nel mondo del volontariato che difficilmente avranno la possibilità di fare durante la loro vita lavorativa. Nella lettera, Gualtieri «chiede un impegno formale del Governo a reperire almeno 20milioni di euro per aumentare le risorse attuali, ferme a circa 210milioni (considerando anche 56milioni provenienti da “Garanzia Giovani”), e “ad intervenire in modo strutturale e sistemico per i prossimi anni, al fine di garantire, già in legge di bilancio, risorse sufficienti per avviare annualmente in servizio 40 mila giovani, dando continuità nella programmazione e stabilità ad una misura così efficace per il nostro Paese”».
Le proteste delle associazioni
Anche il Forum per il terzo settore ha espresso il suo disappunto per la notizia, trattando l’argomento durante la sua assemblea annuale. «Il fondo nazionale resta a 140 milioni di euro di effettiva disponibilità, sufficienti per un contingente di solo 20.000 posti e le notizie sui più volte annunciati 70 milioni di euro aggiuntivi sono estremamente preoccupanti – si legge in una nota pubblicata sul sito –. Chiediamo al governo di rispettare gli impegni presi con il disegno di legge depositato alla Camera e calendarizzato in Commissione Affari Costituzionali e comunque di confermare per il 2020 un contingente di 40.000 posizioni per rispondere alle attese dei giovani e delle comunità e dare senso agli sforzi organizzativi ed economici oltre che di risorse umane di cui si stanno facendo carico le organizzazioni accreditate. Anche Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum del Servizio Civile, ha espresso rammarico. Mentre si pensava che il provvedimento avrebbe aumentato le potenzialità dell’istituto, «aumentandone e stabilizzandone le risorse per renderlo una ‘misura strutturale’ delle politiche nazionali, assistiamo invece ad un Parlamento che destina i 70 milioni di euro previsti nel disegno di legge dello scorso luglio ad altre misure. La riforma che lo ha reso Universale ha previsto interessanti novità, una programmazione strutturata e progetti più aderenti agli obiettivi ONU 2030, più attenzione ai giovani, una valorizzazione delle competenze in uscita e tanto altro. Se continueremo ad assistere allo sforzo demagogico di introdurre riforme senza risorse immaginando, o peggio ancora pretendendo, che gli enti suppliscano ai mancati investimenti dello Stato con improbabili risorse proprie, condurremo il servizio civile al suo tramonto o gli enti al fallimento».
(Foto di Perry Grone su Unsplash)