Se siete passati dalla sede dell’Avis di Legnano negli ultimi giorni, avrete notato alle pareti una serie di quadri che illustrano dei ritratti. Sono le opere di Federico Umiltà, che resteranno esposte fino alla fine di gennaio 2022.

Il titolo delle 13 opere è “Fusione”, che è anche il tema che le accomuna: la fusione tra uomo e natura, rappresentata attraverso luci, ombre, colori, piante e animali. L’autore è Federico Umiltà, 19enne di Legnano diplomato al liceo artistico, che rivendica però una lunga pratica da autodidatta nel suo percorso di formazione: «Ho sempre disegnato, fin da bambino – ci racconta –, sperimentando varie tecniche fino a scoprire l’acrilico, che non ho più abbandonato».

La prima opera della serie è stata realizzata nel 2019. Poi il progetto è rimasto fermo fino a giugno 2020 quando, complice il lockdown, Umiltà ha ripreso a dipingere per completare le restanti 12 opere in meno di due mesi, di getto.

La fonte d’ispirazione delle tavole è figlia dell’isolamento domestico, infatti le idee per i soggetti arrivano da internet, in particolare da Pinterest (un social network incentrato sulla condivisione di immagini). I soggetti sono stati poi modificati secondo la sensibilità dell’autore e le sue finalità espressive.

«La serie si sviluppa in quattro gruppi – spiega Umiltà –. Il primo è fatto di volti che si confondono e si mescolano allo sfondo, attraverso un particolare uso del colore. Ci sono poi tre quadri in cui l’elemento comune è la presenza di oggetti in vetro e gli effetti di rifrazione della luce. Seguono dei ritratti di ragazzi immersi nella penombra, e infine quattro tavole in cui elementi del mondo animale e vegetale si sovrappongono e si fondono con i corpi dei soggetti».

La giustapposizione di elementi, soprattutto in quest’ultimo gruppo di quadri, richiama i temi del surrealismo, mentre l’uso del colore, per stessa ammissione dell’autore, è ispirato a uno dei maestri dell’arte di ogni tempo, Caravaggio.

Nonostante le attidudini pittoriche, Umiltà ha altre idee per il suo futuro professionale. «Attualmente, grazie a una borsa di studio, sto frequentando il corso di fashion design alla NABA di Milano – ci spiega –. La pittura resterà sempre la mia passione, ma non la vedo come la mia professione. Il mio punto di riferimento stilistico e creativo nel mondo del design della moda è Iris van Herpen, una designer olandese che sperimenta molto con la tecnologia. È stata la prima a lanciare capi realizzati con stampanti 3D». Tecnologia e artigianato, sperimentazione e tradizione. Ancora una volta torna il tema della fusione, forse non tra uomo e natura, ma tra uomo e cultura.

La mostra è visitabile negli orari di apertura della sede. Per informazioni sull’acquisto delle opere bisogna contattare la segreteria.

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