La terra tra le mani
Tra le mani
la terra prende la forma dell’emozione,
attraverso una lento e curato gesto guidato dall’occhio
che a volte acconsente entusiasta,
altre sbadiglia annoiato
e comanda il risveglio
affinché l’atto creativo sia fresco
ed anche audace.
Tino Sartori
Le mani che modellano l’argilla affidano alla terra un forte valore simbolico. L’elemento rimanda al senso primordiale, all’essenzialità, ad un’appartenenza fisica e culturale. Creare delle forme, per Tino Sartori, coincide con il far scaturire, con il liberare i significati che la terra contiene. Sono configurazioni orizzontali, panoramiche su paesaggi e città dell’anima, e configurazioni verticali, sculture, che si ispirano all’arte totemica. Vi si leggono i cammini dell’uomo, la natura e la cultura che, per la ciclicità di ogni cosa, alla terra sono destinate a ritornare. La terracotta è in sé un messaggio che educa al rispetto ed all’accoglienza dell’Altro”.
Tino Sartori nasce a Samarate nel 1956.
Frequenta la facoltà d’architettura a Milano, laureandosi nel 1980.
Per alcuni anni, lavora nel restauro architettonico e pittorico.
Nel 1981, con alcuni artisti a cui è legato da una profonda amicizia, costituisce una scuola di ceramica all’interno dell’Università Popolare di Samarate. Conosce qui il suo maestro Luciano Morosi, pittore, scultore e ceramista vissuto tanti anni in Brasile. Da questo momento in poi, Sartori opera in modo metodico e autonomo nella propria ricerca artistica.
Nei primi anni ’90 il suo sforzo è teso ad integrare la ceramica nell’architettura e, a tale proposito, approfondisce gli studi su Gaudì e Leger. Intraprende i suoi “viaggi” che dureranno un decennio, in America Latina, Africa e Oriente.
In questi viaggi approfondirà gli studi sulla ceramica precolombiana incaica (Perù), marajoara (Brasile) e del Nicaragua. Inoltre visitando luoghi incontaminati dal turismo di massa in Congo e in Camerun, incontrerà e conoscerà le più remote tecniche indigene di lavorazione della ceramica.
Sviluppando il suo impegno nella “cooperazione internazionale allo sviluppo” si specializza in “Architettura in terra” studiando e visitando paesi come l’Egitto, il Marocco, la Tunisia e il Camerun.
Tutte queste esperienze costituiscono un patrimonio notevole per la personalità dell’artista teso alla ricerca dell’essenziale e del primordiale.
Nel 1992 partecipa alla fondazione di Talamuro, un movimento artistico internazionale il cui fine principale è quello di utilizzare l’arte per umanizzare l’ambiente, rendendolo pedagogicamente attivo.
Nel 2001 realizza il simbolo del cinquantenario della Fim-Cisl di Varese.
Dal 2004 espone alcuni pannelli nella cittadina di Paratì (Brasile), patrimonio mondiale dell’Unesco.
Nel 2007 espone le sue opere nelle sale d’attesa dell’Aeroporto Internazionale di Milano Malpensa. La Mostra ha come titolo “Dalla Terra alla Forma”.
Nel 2011 realizza un ampio intervento artistico presso la Casa “Mater Dei” di Treppio (Pistoia), oggi luogo di accoglienza e di spiritualità, per celebrare i 150 anni della fondazione.
Nel 2012 è invitato a partecipare in Brasile alla sesta rassegna internazionale dedicata alla ceramica che si è svolta a Paraty.
Collabora e periodicamente espone all’Università del Melo di Gallarate dove ha presentato il libro “KERAMOS: arte ceramica di Tino Sartori”.
Nel 2019 espone al Civico Museo Parisi Valle di Maccagno con Pino e Veddasca
Numerose sue rassegne personali e collettive incontrano il favore e l’apprezzamento della critica specializzata, di giornalisti e collezionisti.
Le sue opere hanno trovato collocazione in spazi architettonici interni ed esterni, pubblici e privati.
Ulteriori informazioni le si possono trovare sul sito: http://www.tinosartori.it/
Cellulare 3407221956
Mail tinosart23@gmail.com
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