Da oggi potrete seguire l’Avis di Legnano anche su TikTok, cercando il profilo avis_legnano. Dopo Facebook, su cui siamo presenti con una pagina più “istituzionale”, e Instagram, dove alle news dall’associazione e dal blog si aggiungono le *stories* pubblicate dai ragazzi del servizio civile, ci affacciamo sul social network che sta conoscendo i più grandi ritmi di espansione.
Anche in questo caso, come per Instagram, saranno i ragazzi del servizio civile a occuparsi prevalentemente di aggiornare il profilo. «TikTok rappresenta una grande occasione di visibilità per l’associazione», spiega Katia Sabato, 20 anni, che studia Comunicazione, media e pubblicità alla Iulm di Milano. «La proposta dei contenuti all’utente da parte dell’algoritmo della piattaforma non è legata al numero di *follower* del singolo profilo, e ci sono quindi più probabilità che, con un buon contenuto, si arrivi a molte persone che magari non ci conoscono o ancora non ci seguono».
Assieme agli altri volontari, Katia ci spiega il “piano editoriale” pensato per il profilo: «Idealmente vorremmo pubblicare dai due ai quattro contenuti alla settimana, a seconda anche del tempo che avremo a disposizione. Proveremo a raccontare le giornate di noi volontari con video divertenti, come abbiamo già iniziato a fare (con buoni riscontri di visualizzazioni) su Instagram. Inoltre vogliamo fare informazione e sensibilizzazione sulla donazione di sangue con un tono leggero. L’obiettivo è fare buona comunicazione sfruttando le peculiarità della piattaforma. Nei prossimi mesi ci divertiremo a sperimentare, per poi puntare su ciò che funziona di più».
Assieme a Katia, dall’aprile di quest’anno altri tre giovani sono impegnati come volontari del servizio civile nella nostra sede associativa. Tommaso Leotta ha 23 anni e tra qualche settimana si diplomerà all’Accademia di cinema; il suo obiettivo è fare il regista. Alice Putzu ha 21 anni e studia biotecnologie mediche; dopo gli studi vorrebbe fare la ricercatrice in laboratorio. Serena Lombardo ha 19 anni e studia fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera.
«La pandemia di COVID-19 ha messo in difficoltà la nostra strategia di sensibilizzazione verso i più giovani – spiega il presidente di Avis Legnano, Pierangelo Colavito –. Il nostro piano di sensibilizzazione nelle scuole è saltato, così come la maggior parte delle manifestazioni pubbliche che negli anni ci hanno permesso di avvicinare nuove persone di ogni età. Allo stesso tempo la pandemia ha intensificato il rapporto di tutti noi con le tecnologie digitali. Se da un lato non vediamo l’ora di lasciarci alle spalle tutto questo e tornare a incontrare le persone, resta fondamentale presidiare gli spazi digitali. Ed è bene che a farlo sia chi li frequenta di più, cioè i giovani stessi. Sono certo che i ragazzi e le ragazze del servizio civile faranno un ottimo lavoro».
(Foto di Solen Feyissa su Unsplash )
Col sangue si fanno un sacco di cose
Le trasfusioni di sangue intero sono solo una piccola parte di ciò che si può fare con i globuli rossi, le piastrine, il plasma e gli altri emocomponenti. Ma tutto dipende dalla loro disponibilità, e c’è un solo modo per garantirla.