Fare esercizio fisico ha una serie di conseguenze positive per la salute. Un articolo pubblicato su MedicalFacts si concentra sui benefici al fegato riscontrati in studi recenti. Ne riportiamo un estratto.
Che fare esercizio faccia bene, si sa. Ve lo sentite ripetere in continuazione, dal medico, dalle trasmissioni televisive, dai parenti. Non ultimi, da noi di Medical Facts. Tuttavia, il riflesso condizionato che spesso abbiamo riguardo a quest’affermazione è che l’attività fisica faccia bene in quanto fa dimagrire. Ebbene, non è così, o meglio, non è solo questo. In quali e quanti modi l’attività fisica agisce beneficamente sul nostro organismo? E quanta attività bisognerebbe fare per trarne beneficio?
Un recente studio
Un recente articolo pubblicato sul Journal of Hepatology ci illustra un importante studio che ha valutato l’impatto che l’attività fisica può avere sulla mortalità per malattia epatica, in particolare nelle persone sovrappeso e obese. Che cosa intendiamo per malattia epatica? La cultura popolare ci ha abituati a pensare che le malattie del fegato siano appannaggio esclusivo di chi assume alcolici in maniera smodata. Non è così, o meglio, con il cambiare della società e delle abitudini di vita, sono cambiate anche le cause che portano a disturbi epatici. Oggi la maggior parte delle malattie croniche del fegato è dovuta, oltre che all’abuso di alcol, all’infezione da parte di alcuni virus, come i virus dell’epatite B e C (oggi in calo, grazie alla vaccinazione per l’epatite B e alle cure disponibili per l’epatite C), ma anche alla cosiddetta “malattia del fegato grasso”.
Proprio così, il concetto è simile a quello del famoso prodotto culinario francese a base di fegato d’oca: l’alimentazione sregolata, alcune malattie come il diabete di tipo I, il sovrappeso-obesità e la scarsa attività fisica provocano l’accumulo di grassi all’interno del fegato. Un fegato grasso è, per definizione, un fegato infiammato, il quale comincia a funzionare sempre di meno: si va da un quadro in cui l’accumulo di grasso (un tempo noto anche come “steatosi epatica”) non dà sintomi ed è rilevabile solo con alcuni esami del sangue o con un’ecografia, a quadri decisamente più preoccupanti come la cirrosi epatica, in cui la struttura e la funzionalità del fegato sono ormai molto compromesse, fino al terribile tumore del fegato (epatocarcinoma). Queste malattie sono in drammatico aumento in tutto il mondo, in particolare nella società occidentale, e sono spesso mortali.
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