di Federico Caruso

Clicca sull'immagine per il programma della rassegna

Uno spazio in meno, e la cultura si fa più piccina. È accaduto di nuovo, non deve più accadere. Il teatro San Martino di Bologna chiude, dopo diverse stagioni che hanno arricchito il panorama culturale della città, per colpa di una non-gestione da parte delle istituzioni locali, che l’ha condannato a una silenziosa uscita di scena. Ma coloro che l’hanno fatto vivere in questi anni non ci stanno, e infatti da oggi ha inizio una tre giorni di spettacoli e performance totalmente autofinanziata. Per dire all’amministrazione comunale che il San Martino non ci sta a farsi da parte, che se anche lo spazio chiuderà, ciò che dentro vi è nato continuerà a crescere, per attecchire altrove.

«Noi vogliamo fare di questi tre giorni motivo di riflessione, condivisione e festa artistica -scrivono gli allievi del corso di formazione per attori, promotori dell’iniziativa-, accogliendo idee, cercando di capire se può nascere un nuovo confronto fra le diverse realtà artistiche cittadine e non, individuando proposte partecipate o comuni. C’è chi crede, chi resiste, chi vuole non restare passivo. Ci chiediamo anche se esistano istituzioni che vogliano davvero incentivare, sostenere e dare rilevanza a ciò che fa di una città (e dunque del mondo) un luogo civile e umano». Una ricchezza, quella del teatro, cui da domani la collettività dovrà rinunciare.

Non si tratta di una questione puramente campanilistica, perché da Bologna passa il mondo dell’arte e della cultura, e da oggi questo universo ha uno spazio in meno in cui elaborare idee, sperimentare percorsi, creare legami. «La chiusura di un teatro non coincide con nessun tempo e nessuna crisi -scrive Roberto Latini, figura di riferimento della compagnia Fortebraccio, che aveva sede al San Martino-. Oggi denunciamo questa incoincidenza, denunciamo l’efficacia di una strategia o il dispetto di una palese incapacità». Dal San Martino sono passate figure di spicco del nostro teatro: Luca Ronconi, Peter Stein, Giorgio Barberio Corsetti, Chiara Guidi, o attori come Maddalena Crippa e Mario Scaccia, ci sono state stagioni che hanno visto la presenza di Ascanio Celestini o di di Emma Dante. Sul blog aperto in questi giorni trovate il programma della rassegna. Chi può, vada a godersi l’ultimo sussulto, a partecipare a un evento che darà la spinta necessaria a risalire. Se non qui, altrove.