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Siamo al culmine dell’estate, la canicola incombe su tutta la Penisola, anche ZeroNegativo sta per prendersi qualche giorno di riposo, ma vogliamo lasciarvi con una cartolina che dipinge bene il panorama italiano: quella che ritrae le tante opere incompiute sparse per il territorio. Magari si trattasse di opere d’arte, come nel caso della Turandot di Giacomo Puccini, rimasta senza un finale (poi scritto da altri) nel novembre 1924 per l’improvvisa morte dell’autore. Purtroppo la lista di 628 opere incompiute stilata dal governo non ha un autore di pari caratura, al contrario è stata scritta a più mani e prevede come attori gli enti locali e statali. Il tema principale delle varie opere spazia su più fronti, su tutti quello della mobilità e dei trasporti, ma anche dell’energia e dell’edilizia, della messa in sicurezza e delle bonifiche ambientali. Ce n’è per tutti su tutto il territorio nazionale. Il censimento è frutto di una richiesta del governo, che nei primi giorni dopo il suo insediamento aveva invitato i sindaci d’Italia a inviare la lista delle opere incompiute presenti sul proprio territorio, in modo che l’esecutivo potesse redigere un piano d’intervento e stabilire quali portare avanti e con quale priorità, quali abbandonare e quali rimodulare secondo altri parametri. Vedremo che ne sarà di questa iniziativa, che dovrebbe essere messa in moto dal decreto “Sblocca-Italia” annunciato per fine agosto (inizialmente previsto per il 31 luglio).

«Si tratta di un patrimonio perduto di 2,6 miliardi che avrebbe bisogno di un’iniezione di liquidità di altri 1,34 miliardi per essere portato a termine e trarne un qualche vantaggio collettivo», scriveva il Sole 24 Ore il 13 luglio. Ovviamente quei soldi non ci sono, da qui l’idea di concentrarsi solo su alcune di esse, giudicate più importanti. Al di là delle risorse, un altro ostacolo è costituito dalle leggi, che prevedono che se un cantiere è stato avviato con determinati criteri, non può all’improvviso essere rimodulato sostituendo il progetto iniziale con uno nuovo, magari aggiornato, più snello, più attuale, come vorrebbe il governo. Proprio qui si nasconde uno dei nodi più difficili da “sbloccare”. Se i fondi sono stanziati per una certa “destinazione d’uso” non c’è modo di spostarli agilmente su altri capitoli di spesa.

L’elenco stilato dall’esecutivo conta una miriade di piccoli interventi, alcuni relative a opere quasi terminate, per esempio «i parcheggi periferici e collinari di Pistoia, opera attualmente ferma al 98.48 per cento e mancano solo mille euro per chiudere l’opera». Se volete consultare gli elenchi delle opere incompiute, regione per regione, potete visitare questo sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (manca solo la Calabria, che non ha adempiuto alle richieste del Ministero). Altrimenti c’è quest’altro documento, redatto da Legambiente e che elenca le 105 opere giudicate «utili al territorio e ai cittadini» dall’associazione, scelte esaminando le 628 censite. Il dossier, nelle sue battute iniziali, racconta molto di quella cartolina cui facevamo riferimento in apertura: «La più drammatica è senza dubbio la situazione che si sta determinando a L’Aquila e negli altri 56 Comuni colpiti dal terremoto del 2009, dove il finanziamento di centinaia di progetti, già approvato e pari circa ad un miliardo di euro, è bloccato dal patto di stabilità europeo. Ma l’oscar del paradosso se lo aggiudicano a pari merito il progetto dell’idrovia Padova-Venezia, avviato solo nel 1963, e l’abbattimento dell’albergo sulla scogliera di Alimuri, a Vico Equense, la cui procedura di abbattimento è partita anch’essa nel 1963 con la dichiarazione di difformità del manufatto rispetto all’autorizzazione concessa. Il premio per la follia più contraddittoria spetta a due progetti siciliani, due impianti di compostaggio a Ragusa e Vittoria bloccati l’uno dalla mancanza di personale per farlo funzionare e l’altro dalla mancanza della cabina elettrica». Ci fermiamo qui, vi lasciamo l’onere di leggere il resto del documento e fare le vostre riflessioni.

Vi auguriamo buon ferragosto e buona estate, anche ZeroNegativo si prende qualche giorno di vacanza. Ci ritroviamo su queste pagine il 25 agosto.