Secondo alcune persone particolarmente scettiche sull’efficacia dei vaccini, il confronto tra ricoveri e decessi per COVID-19 di inizio autunno 2021 e quelli dello stesso periodo del 2020 dimostrerebbe che il vaccino non serve. Ma, spiega Enrico Rettore su Lavoce.info, la comparazione va fatta sull’evoluzione del fenomeno nei due periodi, non sui dati registrati in due sole date.

La situazione dell’autunno 2020

Nei primi giorni di ottobre 2020, la tabellina riprodotta in figura 1 è stata rilanciata in rete decine di migliaia di volte. Secondo l’ignoto creatore – e secondo la miriade di persone che l’hanno seguito – avrebbe dovuto dimostrare che a inizio ottobre 2020 la situazione era molto meno seria rispetto al periodo critico di fine marzo 2020. Queste persone hanno confrontato il numero di positivi, ricoverati, deceduti nel giorno 8 ottobre con il numero corrispondente nel giorno 23 marzo: molto inferiori le cifre dell’8 ottobre e quindi – secondo loro – nessuna ragione per preoccuparsi. Purtroppo, nel giro di qualche giorno, sono stati clamorosamente smentiti e l’Italia è stata travolta dalla seconda ondata.

Figura 1

L’errore tragico nella tabella consiste nel fatto che per capire cosa sta succedendo serve guardare l’evoluzione del fenomeno, non il suo livello in un singolo giorno: all’8 ottobre del 2020 contagi, ricoveri e decessi erano in evidente accelerazione da almeno cinque settimane. Nessuna sorpresa se nel giro dei pochi giorni successivi siamo stati travolti.

Un anno dopo, lo stesso errore

Da settimane gli ambienti no-vax rilanciano il confronto tra ricoveri e decessi nell’estate-inizio autunno 2021 e ricoveri e decessi alla stessa data del 2020. Secondo loro, il fatto che quest’anno da agosto ai primi di ottobre il numero di ricoveri e di decessi sia superiore al numero osservato alla stessa data del 2020 dimostrerebbe che nella migliore delle ipotesi il vaccino non serve, nella peggiore fa danni.

L’errore è lo stesso commesso nella tabella in figura 1: per capire cosa sta succedendo, serve comparare l’evoluzione del fenomeno nelle estati 2021 e 2020, non il livello.

Continua a leggere su Lavoce.info

(Foto di Kelly Sikkema su Unsplash )

Ricordati di farlo

Lo sai che puoi destinare il 5 per mille dell’IRPEF all’Avis di Legnano? Basta inserire il nostro codice fiscale al momento della dichiarazione. Useremo i proventi per fare ancora meglio ciò che facciamo da sempre.

È spiegato tutto qui