Per chi si è perso la prima parte, l’elenco comincia qui.

Torniamo ad avere un Ministero del turismo. Abbiamo un patrimonio artistico e naturale che potrebbe essere sfruttato di più e meglio. Non vogliamo orde di turisti selvaggi che invadano i nostri luoghi più preziosi, ma educare al bello aiuta a preservarlo e a condividerlo in un modo che crei vera conoscenza e un ritorno economico al Paese. E poi cosa aspettiamo, cara Befana, a rendere l’ingresso ai musei gratuito per under 18 e studenti, e a tenerli aperti anche di sera? Le “notti bianche” sono esperienze interessanti, ma c’è bisogno di consuetudine piuttosto che di eccezioni. Abbiamo bisogno di teatri aperti -non occupati-, di spazi per la musica, dove possa ritrovare posto la creatività.

Fai in modo, cara Befana, che nessuno tocchi la nostra Costituzione, quella che in molti definiscono “la più bella del mondo”. Aiutaci a trovare tante altre persone che abbiano a cuore la causa e che ci aiutino a difendere la nostra Carta. Anzi, fai in modo che più italiani la conoscano, che si possa trovare facilmente, anche al supermercato, in una bella edizione elegante ed economica, al prezzo simbolico di un euro per esempio.

Difendi il nostro territorio. Che si costruiscano case, non palazzoni che deturpano il paesaggio, lo rendono debole di fronte alle piogge e soprattutto che restano invenduti. Non possiamo più tollerare il proliferare del cemento solo per “far girare il denaro” e quindi liberarsi di somme che altrimenti sarebbero tassate. Senza dimenticare l’accordo Italia-Svizzera per evitare che tali somme finiscano, invece che nel mattone, in qualche conto anonimo aperto oltreconfine.

Basta soldi agli editori, cara Befana, a meno che questi non ci ridiano a fine anno una quota degli utili in cambio di ciò che involontariamente investiamo nelle loro società. Anche se poi, guarda caso, sono sempre tutti in perdita.

Facci sentire più europei, portandoci dei taxi più economici e gli autobus a idrogeno, in modo che i centri delle grandi città possano chiudere davvero al traffico senza recare disagi ai cittadini, ma anzi alzando la qualità della vita ed educandoci a una mobilità diversa e sostenibile. E uniscila davvero questa Europa, perché la libera circolazione di persone e capitali non sia un pretesto per spostare aziende nei Paesi in cui la pressione fiscale è più bassa. Ogni anno anche l’Italia contribuisce a foraggiare le casse dell’Unione, ma se poi questa si rivela un sistema che fa in modo che Fiat, Google e Apple spostino le loro sedi in Olanda e Irlanda allora non ci siamo proprio.

Pensa tu, visto che non lo fa chi dovrebbe, alla questione dello ius soli, perché non è escludendo i nuovi arrivati che ci si sente più uniti.

Cara Befana, forse abbiamo esagerato. Non sappiamo se il problema è che siamo troppo pessimisti, vedendo troppe cose che non vanno, o troppo ottimisti nel volere che vadano a posto. In ogni caso buon lavoro e grazie per averci ascoltati, noi ce ne andiamo a riposo per qualche giorno, torneremo il 7 gennaio per continuare a informare e a far pensare. Buon 2013 a tutti.