Si parla da tempo della possibilità di realizzare “carne di origine vegetale” che sia buona da mangiare e abbia un prezzo ragionevole. Finora molti vegetariani e vegani legati alle abitudini onnivore dovevano accontentarsi di hamburger e bistecche a base di soia decisamente non paragonabili a quelli “veri” (Arwa Mahdawi sul Guardian parla più spietatamente di «polpette che hanno l’aspetto di vomito ricostituito»). Ma qui si parla di tutt’altra cosa.

Togliere l’animale dalla carne

Due nuove compagnie, Impossible Foods e Beyond Meat, partono dall’idea di creare un prodotto che ricalchi in tutto e per tutto le qualità della carne, al punto da risultare indistinguibile da ogni punto di vista. Per riassumere con un paradosso, l’idea è di togliere l’animale dalla carne, lasciando inalterato il prodotto finale. «Se insistiamo nel definire la carne a partire dalla sua origine – pollame, maiali e mucche – andiamo incontro a scelte limitate», ha scritto in una lettera agli azionisti il fondatore di Beyond Meat, Ethan Brown. «Ma se definiamo la carne sulla base della sua composizione e struttura – amminoacidi, lipidi, tracce di minerali, vitamine e acqua intrecciati assieme nella forma a noi familiare del muscolo – non riusciremo a innovare e trovare nuove soluzioni». Lo stesso messaggio arriva da Impossible Foods, che ha specificato che «non è detto che la carne debba venire dagli animali». A molti suonerà come un’assoluta novità, ma in realtà gli investimenti nel settore vanno avanti da molti anni, come spiega Emily Atkin su The New Republic, e ormai si è giunti al punto in cui si stanno attrezzando per insidiare il mercato della carne di origine animale. Non tanto per sostituirla, ma per guadagnarsi una quota di mercato, così come sta avvenendo per le varie tipologie di latte di origine vegetale.

Cosa c’è dentro la carne di origine vegetale

Ancora non sappiamo i possibili effetti sulla salute del consumo di carne di origine vegetale. Saranno necessari anni di studi prima di ottenere delle risposte attendibili. La stessa Atkin solleva però un punto interessante: la carne di origine vegetale ci metterà forse al riparo dai problemi legati al consumo di carne, ma si tratta pur sempre di un alimento altamente processato. Quali problemi potrebbero emergere da un consumo allargato di questi prodotti? Tra l’altro i processi produttivi sono coperti da segreto industriale, quindi non sappiamo esattamente con quale procedura sia ottenuta la carne di origine vegetale. Ciò che sappiamo è che gli Impossible Burgers hanno 21 ingredienti, e i Beyond Burgers 22. I primi contengono proteina di soia (OGM) isolata, olio di girasole e olio di cocco; i secondi sono a base di proteina di pisello isolata, olio di cocco e olio di canola. Entrambi contengono acqua, sale e l’agente legante metilcellulosa. E sono gluten-free. Se volete fare questa esperienza in Italia, per il momento dovete andare a Bologna o a Monza. Resta però il dubbio che sia questa la strada per superare i problemi legati al consumo di carne. Come sappiamo, la sua eccessiva produzione (e consumo) ha delle ripercussioni molto gravi sull’ambiente, oltre che sulla salute. Siamo sicuri che la soluzione sia la carne di origine vegetale, e non semplicemente mangiare meno carne?

(Foto di T.Tseng su flickr)