È il momento di scendere in piazza. A dirlo è la Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità), che ha indetto una manifestazione per giovedì 19 maggio alle 11 in piazza Duca D’Aosta a Milano, davanti al Pirellone. Motivo, i tagli operati dal Governo ai servizi sociali, che avranno come effetto una decurtazione di oltre l’87% in soli tre anni, passando da 2 miliardi e 527 milioni del 2008 ai 545 milioni previsti per il 2011. In base ai dati in possesso di Ledha, la situazione in Lombardia prevede, per il 2011, per via dei ritardi nei trasferimenti dallo Stato alle Regioni, una contrazione di risorse complessive provenienti dal Fondo nazionale per le politiche sociali e dal Fondo per la non autosufficienza pari a circa 21 milioni di euro rispetto all’anno scorso, e di 40 milioni rispetto all’anno precedente. Per il 2012, il taglio comporterà invece l’azzeramento del Fondo per la non autosufficienza (-56.494.000 di euro) e un’ulteriore riduzione del Fondo nazionale per le politiche sociali (-60.000.000 euro). «Sono i soldi che sostengono i servizi di assistenza domiciliare -si legge nel comunicato-, i progetti di vita indipendente ed i servizi diurni e le comunità alloggio. Da oggi in pratica tutti i servizi sociali rivolti alle persone con disabilità, come quelli rivolti agli anziani, ai minori ed alla generalità dei cittadini, sono messi in discussione».
Alla luce di queste previsioni, colpiscono i dati relativi al capoluogo lombardo sull’accessibilità a mezzi di trasporto e altri servizi pubblici, elaborati da Ledha. Su 90 sale, tra cinema e teatri, l’accessibilità totale (che permette a una persona disabile di entrare e muoversi da solo) la conquista solo il 50 per cento. Una sala su due. Semaforo giallo per il 25 per cento delle sale, dove lo spettatore con disabilità può entrare solo a patto che sia accompagnato da qualcuno per aggirare gli eventuali ostacoli. È la cosiddetta accessibilità parziale. Il restante 25% è off limits. I musei e i luoghi culturali esaminati sono stati 63: una dozzina (il 20 per cento) ha un buon livello di accessibilità. Il 50 per cento è ad accessibilità parziale, il 30 non è accessibile. In pratica, otto musei su dieci hanno problemi. E in un caso su tre chi ha difficoltà motorie resta alla porta. Semaforo verde per due chiese su dieci. Il 60 per cento degli edifici religiosi -sui 38 censiti- può essere visitato da un fedele disabile solo se questi è accompagnato. E nel restante 20 per cento non riesce a entrare affatto.
«Non vogliamo che il welfare si trasformi in carità o assistenzialismo -scrive Fulvio Santagostini, presidente di Ledha, in una lettera indirizzata al presidente della Lombardia Roberto Formigoni-, ma che sia uno dei motori dello sviluppo del nostro territorio. Crediamo infatti in un modello di welfare che sia capace di rispondere ai bisogni concreti delle persone, promuovendo i diritti di cittadinanza, di inclusione e di partecipazione sociale. Vogliamo affermare che il costo dei servizi sociali in favore delle persone con disabilità debba essere definito correttamente come il costo parziale contro la discriminazione di cui le stesse persone con disabilità sono vittime». Nel dare il nostro supporto all’iniziativa, come Avis Legnano, sottoscriviamo le parole con cui Santagostini chiude la lettera, e che nella sostanza richiamano l’articolo 4 della Costituzione: «Chiediamo infine che a tutte le persone con disabilità sia riconosciuto il diritto di poter contribuire attivamente alla crescita, sociale, civile ed economica del nostro Paese».