La lettura in Italia non è particolarmente diffusa. Secondo i dati Istat più recenti, nel nostro paese 4 persone su 10 dichiarano di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi (cioè il minimo per poter essere definiti “lettori” dall’Istituto di statistica). Di questi, poco meno della metà dice di averne letti fino a un massimo di tre (“lettori deboli”). I cosiddetti “lettori forti” (con almeno 12 libri letti nell’ultimo anno) sono il 14 per cento del totale dei lettori. Con questo articolo proviamo a dare qualche consiglio su come leggere di più, prendendo spunto da una guida pubblicata su Psyche, curata dal neuroscienziato Christian Jarrett. Ci auguriamo possa essere utile a chi già legge, ma vorrebbe farlo di più, ma anche a chi abitualmente non lo fa, affinché possa avere qualche strumento in più per cominciare.
Alcuni passi preliminari
Per leggere di più, bisogna fare in modo che la lettura acquisti una maggiore priorità nella propria giornata, e questo implica cambiare alcune abitudini e routine quotidiane in modo da fare spazio per dedicarsi alla lettura. Per avere successo a lungo termine bisogna consolidare queste nuove abitudini, affinché leggere diventi qualcosa che semplicemente si fa, senza che sia uno sforzo o che richieda forza di volontà. Jarrett indica alcuni passi preliminari, prima di cominciare.
- Innanzitutto, bisogna riflettere sul perché si vuole leggere di più. È indubbio che la lettura abbia dei benefici. Pare per esempio che chi legge molta narrativa abbia una maggiore capacità di cogliere le emozioni negli altri e una più spiccata sensibilità morale; mentre leggere saggistica aumenta la conoscenza e apre la mente. Un consiglio, in ogni caso, è cominciare da libri che si hanno voglia di leggere. E se ci si accorge che il libro iniziato non è quello giusto, non bisogna avere alcuna esitazione nell’interromperlo e cominciarne un altro.
- Un altro passo preliminare è assicurarsi che l’ambiente in cui si vive favorisca la lettura. Quanto è semplice, per esempio in casa, prendere un libro (di carta o digitale) e cominciare a leggere? Meno fatica bisogna fare, più è probabile che lo si farà. È bene quindi organizzare lo spazio di conseguenza.
- Un ultimo passo preliminare è ragionare sui propri obiettivi. Il consiglio è di cominciare con obiettivi modesti per impostare la propria nuova abitudine. Se si prova a ottenere un risultato troppo grande troppo in fretta, probabilmente si fallirà. Bastano poche pagine all’inizio, anche una sola, giusto per impostare la nuova routine, poi progressivamente verrà naturale incrementare.
Si comincia a fare sul serio
- Il passo successivo consiste nel creare nuove “associazioni di azioni”, ossia capire qual è il momento della giornata in cui situare la nuova pratica di lettura. Sarà la base affinché, dopo avere ripetuto l’azione per un discreto periodo di tempo nello stesso contesto, si costituisca un’associazione tra l’essere in quella situazione (o a quell’ora del giorno) e il cominciare a leggere. Più si è specifici, più si hanno probabilità di successo. Potrebbe essere utile fare un diario della propria settimana per individuare quali routine già abbiamo e capire dove potrebbe meglio inserirsi la lettura. Nel tragitto casa-lavoro? Dopo la colazione?
- Una volta individuati con precisione i momenti della giornata in cui leggere, si deve essere costanti nel praticare la lettura nelle modalità stabilite. Man mano che lo si fa, quell’azione passerà dall’essere un processo riflessivo che richiede uno sforzo a un gesto automatico.
- Tenere traccia dei propri progressi può dare motivazione. Ma piuttosto che spuntare i libri man mano che si finiscono, meglio tracciare i propri progressi giorno per giorno. Dopo un paio di settimane, si avrà la sensazione che la nuova abitudine si stia radicando.
- Se si è arrivati fin qui, si può considerare se il proprio universo sociale di riferimento supporti la lettura. Si può provare a entrare in un club del libro nella propria zona, oppure provare a crearne uno.
- Infine, può essere d’aiuto costruire la propria identità attorno al fatto di essere un avido lettore, scrivendo per esempio una frase che riassuma il tipo di persona che si vuole essere, e pensando a come la lettura possa servire allo scopo.
(Foto di Jyotirmoy Gupta su Unsplash)