Partiamo da una nota rassicurante: «Sebbene sia teoricamente possibile, è estremamente improbabile che lo stomaco esploda per aver mangiato troppo». Lo ha scritto Sophie Balzora, professoressa associata di medicina alla New York University in un articolo per il Washington Post. Lo stomaco è un organo robusto, ha spiegato, con pareti muscolari spesse e una ricca irrorazione sanguigna, in grado di sopportare senza problemi anche un pasto abbondante.

L’articolo nasce per dare una risposta articolata alla domanda di un lettore del Post, che chiede appunto se la sensazione di pressione che sente allo stomaco dopo ogni pasto nel giorno del Ringraziamento possa sfociare in effetti “esplosivi”. Traslando il discorso verso una festività più sentita dalle nostre parti, e peraltro piuttosto vicina in calendario, le informazioni e i consigli condivisi da Balzora possono essere utili per l’imminente pranzo di Natale.

Rispetto alla capacità dello stomaco di dilatarsi, l’autrice dell’articolo spiega che questo ha una notevole capacità di estendersi rispetto al suo volume di riposo senza grandi cambiamenti di pressione. Prima che il primo boccone arrivi alla bocca, spiega Balzora, i nostri organi percettivi inviano un segnale al cervello che viene trasmesso allo stomaco, dicendogli di prepararsi al cibo. Man mano che si mangia, lo stomaco si dilata, facendo più spazio.

La capacità dello stomaco di estendersi varia molto e dipende da diversi fattori. Lo stomaco umano medio può contenere circa un litro prima di avvertire la sensazione di pienezza. Ma alcuni stomaci possono crescere fino a contenere da due a quattro litri.

Se la pressione nello stomaco aumenta in modo significativo, si avverte un senso di nausea. Se diventa troppo forte, può verificarsi il vomito. Entrambi questi meccanismi servono a proteggerci dalla perforazione gastrica: la nausea limita la quantità di cibo che si può ingerire, mentre il vomito decomprime lo stomaco.

In rari casi, prosegue Balzora, lo stomaco può espandersi fino a raggiungere dimensioni pericolose, note come dilatazione gastrica acuta. Quando questo accade, i vasi sanguigni che trasportano le sostanze nutritive allo stomaco vengono compressi. La diminuzione del flusso sanguigno può danneggiare il rivestimento dell’organo e potenzialmente portare a una lacerazione o a una rottura. Nella letteratura medica, tuttavia, sono pochissimi i casi in cui ciò si verifica a causa della sovralimentazione.

Alcune patologie possono aumentare il rischio di dilatazione gastrica acuta e conseguente perforazione, ma Balzora sottolinea che si tratta di eventualità molto rare.

Messa da parte l’ansia da “esplosione”, resta molto alta la probabilità di mangiare in eccesso durante le feste natalizie, cosa che può comunque comportare sintomi sgradevoli come malessere addominale, gonfiore, bruciore di stomaco e indigestione.

Il primo consiglio è dunque di non mangiare in eccesso. Posto che molti di noi non saranno in grado di seguirlo, seguono alcuni consigli per sentirsi meglio quando ci si rende conto di avere mangiato troppo.

Fate alcuni respiri profondi, poi perdonatevi

Preoccuparsi delle proprie difficoltà di autocontrollo non fa che aumentare i livelli già alti di stress che accompagnano le riunioni familiari. Se avete esagerato, pazienza, non siate duri con voi stessi.

Provate con il tè alla menta piperita

Le tisane all’olio di menta piperita, talvolta utilizzate dai pazienti che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile, possono aiutare a eliminare i fastidi e i gonfiori addominali, spiega Balzora. Alcune persone scelgono invece lo zenzero – in caramelle o capsule – per trovare sollievo. Sebbene alcuni studi abbiano rilevato che queste possono accelerare la digestione, sono necessarie ricerche più approfondite per valutarne l’efficacia nel migliorare i sintomi associati alla sovralimentazione. Parlate sempre con il vostro medico curante prima di assumere qualsiasi integratore.

Attenzione al dessert e agli alcolici

Quando arriva il momento del dessert, potreste aver già mangiato a sazietà. Considerate la possibilità di saltare o condividere la fetta di torta per evitare di sentirvi troppo sazi, o magari conservatela per dopo. L’alcol apporta calorie aggiuntive e facilita la sovralimentazione: da tenere a mente quando vi preparerete al “bicchiere della staffa”.

Fare una passeggiata

Camminare ha molti benefici: è un toccasana per l’umore, un antistress e un modo per aiutare la digestione. È anche un’idea migliore rispetto a fare un pisolino. Sdraiarsi subito dopo un pasto, per quanto possa sembrare allettante, può causare bruciore di stomaco, rigurgito acido e persino rallentare il movimento del cibo dallo stomaco all’intestino tenue.

Praticare un’alimentazione consapevole nei giorni successivi

Non è necessario ridurre il normale apporto calorico dopo i lauti pasti natalizi. Piuttosto, riempite il vostro piatto con alcune verdure (carote, bok choy, peperoni e fagiolini), proteine (pesce magro, uova) e frutta (kiwi e fragole), che possono essere più facilmente digeribili. Dopo aver mangiato troppo, consumare questi alimenti, poveri di carboidrati fermentabili a catena corta, può aiutare a ridurre il gonfiore, il fastidio addominale e l’indigestione. Si può anche provare a praticare un’alimentazione consapevole (mindful) e intenzionale senza distrazioni, conclude Balzora, entrambe strategie utili per evitare le abitudini alimentari che favoriscono la sovralimentazione.

(Foto di Jill Wellington su Pixabay)

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