Vi è sempre più consapevolezza tra le persone del fatto che i nostri consumi hanno un impatto sull’ambiente. Avere comportamenti responsabili diventa quindi ancora più determinante per evitare di contribuire a peggiorare le già critiche condizioni del pianeta. Tra le cose su cui si può intervenire c’è la dieta. Vediamo quali scelte possiamo fare in tal senso, sfruttando i suggerimenti contenuti in un articolo pubblicato su Earth.org.

1. L’imballaggio

I migliori imballaggi alimentari per l’ambiente sono quelli realizzati con materiali biodegradabili o, se non è possibile, con materiali riciclabili, si legge nell’articolo.

Esempi di materiali biodegradabili sono il cartone e alcune bioplastiche prodotte interamente da fonti biologiche. La plastica monouso è l’imballaggio peggiore, poiché viene prodotta da combustibili fossili e può impiegare fino a 1.000 anni per decomporsi.

È inoltre importante scegliere prodotti che contengano quantità ridotte di imballaggi, perché tutti i tipi di imballaggi richiedono comunque lo sfruttamento di risorse naturali e producono rifiuti da smaltire.

2. Il trasporto

Conoscere il luogo di origine di un prodotto può aiutare a determinare i chilometri che ha percorso per arrivare fino a noi. Questo può fungere da indicatore delle emissioni di CO2 associate al prodotto, dato che gli alimenti che hanno viaggiato di più avranno generalmente un’impronta ambientale più elevata. Ovviamente la modalità di trasporto ha un peso sull’impatto ambientale, ma purtroppo non è un tipo di informazione facile da reperire.

3. Uso della terra e dell’acqua

La deforestazione estensiva e l’elevato consumo di acqua causati dall’agricoltura sono fattori di crisi ecologica e climatica e dovrebbero essere presi in considerazione quando si decide quali alimenti includere in una dieta sostenibile.

Alcuni dei problemi associati a determinati alimenti sono noti, come il legame tra l’olio di palma e la deforestazione tropicale o quello tra l’industria della carne e dei latticini e l’elevato utilizzo di terra e acqua.

Quando si cerca di seguire una dieta sostenibile, può essere utile cercare marchi di certificazione che promuovano l’uso sostenibile della terra e dell’acqua nel ciclo produttivo.

4. Scala di produzione

Molti problemi ambientali associati ai prodotti alimentari sono il risultato diretto della scala e del sistema di allevamento utilizzato.

Oltre ai problemi legati al benessere degli animali in ambiente intensivo, questo richiede grandi quantità di mangime, che spesso viene importato ed è uno dei principali fattori di deforestazione della Foresta Amazzonica. Questo tipo di allevamenti producono molti scarti inquinanti, e inoltre la diffusione di malattie è più rapida ed estesa in animali allevati ad alta densità.

Un sistema agricolo molto diffuso e dalle conseguenze ambientali negative è la monocoltura, che richiede grandi quantità di pesticidi per prevenire la diffusione di parassiti e malattie. Le monocolture provocano anche inquinamento, erosione e perdita di qualità del suolo a causa della mancanza di varietà vegetale.

Anche se può essere difficile evitare i prodotti alimentari ottenuti da allevamenti intensivi o da monocolture, le opzioni sostenibili esistono, per esempio rifornendosi da produttori della propria zona di cui si conoscono le modalità di lavoro.

5. L’inquinamento

Come si diceva, i problemi di inquinamento negli allevamenti intensivi e nelle monocolture sono spesso legati alla dispersione dei prodotti di scarto degli animali e all’elevato uso di pesticidi e fertilizzanti artificiali. Un metodo di coltivazione alternativo che riduce questi problemi è l’agricoltura biologica, che prevede la coltivazione di colture e l’allevamento di animali senza l’uso di alcune sostanze chimiche e consentendo al bestiame di nutrirsi all’aperto nei pascoli.

Secondo alcuni studi, l’agricoltura biologica può inoltre ridurre la dispersione dei nutrienti di circa il 40 per cento rispetto all’agricoltura convenzionale.

6. Emissioni di gas serra

Si stima che l’agricoltura sia responsabile del 24% delle emissioni globali di gas serra di origine antropica. Per questo motivo, è fondamentale sostenere alternative più sostenibili ai metodi di coltivazione convenzionali. L’impatto ambientale di un prodotto alimentare varia notevolmente a seconda dei sistemi di produzione e delle filiere utilizzate. Purtroppo, spesso è difficile conoscere l’impatto dei diversi marchi alimentari.

In generale, è bene ricordare che i prodotti di origine animale generano una quantità molto elevata di emissioni. Uno dei motivi è che gran parte della produzione agricola è destinata proprio a nutrire il bestiame. Questa fase aggiuntiva di produzione, rispetto al consumo diretto, comporta lo sfruttamento di grandi aree di terreno.

(Foto di Patrick Baum su Unsplash)

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