«Ogni volta devo spingere me stessa a superare quell’orribile primo minuto. Mi manca il fiato. Muscoli che non sapevo di avere mi fanno male come non avrei mai creduto possibile. Mi sento in imbarazzo quando un vicino mi vede trotterellare per strada. Eppure, continuo a farlo. Ora posso correre 20 minuti di fila, e non sono del tutto orribili». Un quadro ironico e non proprio entusiasmante, ma è così che Farah Miller descrive sul New York Times i progressi fatti nel cercare di “farsi piacere” l’abitudine di andare a correre. Di seguito un riassunto degli espedienti con cui è riuscita a darsi una regolarità nella sua attività di fitness quotidiano, aggirando meccanismi “pigri” che tutti conosciamo bene e trovando i giusti incentivi.

Abbandona il cinismo

Se si è tra le persone che sorridono davanti alle citazioni evocative che circolano su Instagram, meglio mettere da parte quell’area del cervello per tutta la durata della corsa. Tutti abbiamo bisogno di messaggi positivi per superare i momenti difficili dell’allenamento, e anche quelle citazioni fanno comodo.

Si può provare anche un semplice esercizio, chiedendosi: “Qual è il mio perché?” e “Qual è il mio scopo?”. Il perché può essere semplicemente mettersi in forma; lo scopo, per esempio, riuscire a giocare con i propri figli piccoli: “Voglio essere pieno di energia quando vogliono giocare. Non voglio essere il genitore che dice ‘non ce la faccio'”.

Fai entrare una voce nella tua testa

Williams, per far entrare questa spinta positiva nel suo cuore «freddo e buio», prende lezioni dall’app Peloton: «Per 20-60 minuti ho un istruttore nell’orecchio che mi sprona, facendomi ascoltare la sua musica preferita e condividendo consigli sulla corsa o suggerendo quando rallentare».

Riutilizza i tuoi vestiti sporchi

Non siamo del tutto certi di appoggiare questo consiglio, visto che prevede di riusare più volte l’abbigliamento per la corsa prima di lavarlo. Williams preferisce questa soluzione a un’altra molto meno bizzarra: «Gli esperti consigliano di dormire con indosso l’attrezzatura da corsa, così al risveglio non ci sarà nulla a separarti dall’inizio della tua corsa mattutina. Rimuovere ostacoli come questo rende più probabile il raggiungimento di un obiettivo di fitness. Ma per me non c’era modo di dormire con un reggiseno sportivo o di alzarmi dal letto prima delle 7 del mattino per correre». Così, ispirata da un’altra persona che ha confessato di non indossare sempre vestiti appena usciti dall’armadio per andare a correre, anche Williams ha iniziato a usare questa strategia: «Assicurati solo di tenere quei vestiti sporchi in un posto defilato della tua stanza, magari su un gancio, in modo che il sudore si asciughi in tempo l’allenamento successivo. L’importante è lavarli prima che inizino a “farsi notare” entrando nella stanza – nella mia esperienza basta farlo ogni tre allenamenti».

Non correre veloce

Per quanto lenti pensiamo di essere, soprattutto all’inizio, probabilmente stiamo correndo più veloce del necessario. Se anche ci sentiamo delle tartarughe, il consiglio è di rallentare ancora di più. In questo modo si potrà correre più a lungo e si potrà fare più attenzione al proprio corpo: «Quel dolore agli stinchi ti sta dicendo qualcosa, ma non necessariamente che devi smettere di correre. Forse hai bisogno di mettere il piede a terra in modo diverso o di provare un diverso tipo di stretching».

Trova dei compagni

Una comunità di runner non agonistici può essere molto utile. Per alcuni, quel gruppo con cui correre di persona ha una funzione motivazionale semplicemente perché spinge alla socialità.

Ovviamente, se siete in cerca di compagnia per fare attività fisica, non possiamo non consigliarvi di consultare il programma di Avisport, che ha da poco ripreso i lavori dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia.

Ma ci sono anche tante soluzioni “asincrone” per raggiungere lo stesso scopo, usando le risorse digitali. Ci sono diversi gruppi Facebook di persone dedite alla corsa. Si può iniziare a frequentarli, osservandone silenziosamente l’attività per capire se c’è l’atmosfera giusta per sé. Poi si possono iniziare a condividere i propri allenamenti, interagendo con gli altri utenti.

(Foto di asoggetti su Unsplash )

Questo articolo è solo un pezzetto

Scrivere ci piace, ma l’attività principale di Avis Legnano è la sensibilizzazione alla donazione di sangue. Per partecipare a questo progetto basta compilare il modulo d’iscrizione.

Lo trovi qui