di Federico Caruso

Iniziamo l’anno con un post “di servizio” per proteggervi da una frode molto ben congegnata, che circola su internet da qualche tempo. Se tra i buoni propositi per il 2015 avete quello di andare a vivere assieme al vostro partner, state bene attenti. È bello spulciare tra gli annunci di case in affitto pubblicati sul web, accoccolati davanti allo schermo a guardare le foto, a carpire informazioni in cerca dell’appartamento perfetto. All’improvviso potreste trovare l’annuncio dei vostri sogni: un appartamento in pieno centro, non enorme ma con tutto quel che serve, offerto a un prezzo imbattibile, che per giunta comprende non solo l’affitto, ma anche le spese di condominio e tutte le utenze (compresa la “tv via cavo”, servizio non così comune in Italia, cosa che già dovrebbe destare i primi sospetti).

Bene, non c’è da perdere tempo, bisogna contattare subito il proprietario. Via mail, perché il numero di telefono non c’è. La risposta è immediata: dall’altra parte c’è Stefanie, la proprietaria, che ci scrive (in inglese) da Madrid, dove vive e lavora assieme al suo amato marito Antonio e alla figlia Antonia(!), senza dimenticare il cane. Lasciando correre la non eccezionale fantasia onomastica, chi scrive e signora (se non si fosse capito si tratta di un racconto autobiografico) continuano a leggere. L’appartamento è completamente arredato, ma se preferiamo metterci mobili nostri Stefanie si occuperà di trasferire tutta la sua roba in un deposito, senza costi aggiuntivi per noi. Che estrema cortesia. Nella mail, la proprietaria ci dice poi che non è un problema per lei venire in Italia a mostrarci l’appartamento, ma vuole sincerarsi che siamo realmente motivati ad affittarlo. Ci chiede di parlare un po’ di noi, per capire che tipi siamo, se può fidarsi. Fin qui, per quanto inusuale, la situazione resta verosimile. Decidiamo quindi (senza ancora pensare neanche lontanamente alla possibilità di truffa) di proseguire lo scambio epistolare, raccontando qualcosa di noi e facendo alcune domande specifiche rispetto alle nostre esigenze abitative. Chiediamo anche qualche foto in più, visto che quelle dell’annuncio sono un po’ buie e poco definite. La risposta è nuovamente solerte.

Stefanie (o chiunque ci sia dietro a questo nome) ci inoltra le stesse foto già presenti nell’annuncio, e nel testo della mail non risponde ad alcuna delle nostre domande, dilungandosi invece a spiegarci quanto sia per lei importante la nostra affidabilità. In passato, purtroppo, si è trovata a prendere un volo per l’Italia per fare visitare l’appartamento a un possibile acquirente, il quale non si è però presentato all’appuntamento, smettendo di rispondere al telefono e alle mail. Ecco perché Stefanie ci chiede di fare un piccolo deposito cauzionale per tutelarsi. Non ci sta chiedendo di coprire le sue spese di viaggio, né di darle direttamente dei soldi. Ci propone di utilizzare un servizio (perfettamente legale) che si chiama Escrow, un’agenzia online che si occupa di fare da garante nelle transazioni per entrambe le parti. In breve, la procedura sarebbe stata questa: noi avremmo versato due mensilità su un conto intestato a Escrow. L’agenzia avrebbe avvertito la controparte dell’avvenuto pagamento, e così Stefanie avrebbe prenotato un aereo per presentarsi a Bologna entro un paio di giorni. A quel punto avremmo visto la casa e, nel caso non ci fosse piaciuta, Stefanie avrebbe detto a Escrow che la trattativa non era andata a buon fine, e avremmo riavuto indietro i nostri soldi. In caso contrario, il deposito sarebbe valso come cauzione e pagamento del primo mese di affitto. Non avevamo che da fornire i nostri dati per avviare tutto il processo. I sospetti si fanno più pressanti e il sogno della casa perfetta inizia a svanire.

A infrangere ogni speranza arrivano, impietosi, i risultati della ricerca su Google di truffe immobiliari associate al nome Escrow. In particolare, pare sia successa la stessa identica cosa a Verona. In quel caso la risposta arrivava da Jacqualine, ma per il resto i contenuti delle comunicazioni erano la fotocopia di quelli avvenuti tra noi e “Stefanie”. Insomma, il nostro consiglio di inizio anno è “Occhio alle truffe!” e la morale della favola è che, contrariamente a quanto si pensa, talvolta saper leggere e scrivere in inglese può essere un grande handicap.

(Fonte foto)