La poesia può essere vista come l’antitesi della scienza, il risultato di un pensiero non razionale. Tuttavia, come forma di comunicazione, la poesia rappresenta un modo unico di coinvolgere il pubblico e di metterlo in grado di pensare a questioni complesse. Il fisico Sam Illingworth ha pubblicato un post su un blog della London School of Economics in cui riflette sul suo viaggio dalla fisica dell’atmosfera alla comunicazione della ricerca scientifica attraverso la poesia.
The Arctic is warming so fast
The Sea Ice will not always last,
And as sunlight breaks through this tomb
The algae continue to bloom.
[L’Artico si riscalda in fretta
Il ghiaccio marino non durerà per sempre,
E mentre la luce del sole penetra questa tomba
Le alghe continuano a fiorire]
«Questa è una poesia scientifica – scrive Illingworth –. Per la precisione è il primo verso di una Kyrielle, scritta su un articolo scientifico sull’effetto di riscaldamento dell’Artico del fitoplancton. Per essere ancora più specifici è una poesia scientifica scritta da me. E non è niente di eccezionale. Anzi, è oggettivamente orribile».
Si tratta di una delle prime poesie scritte dal fisico per il suo blog The Poetry of Science, che ha iniziato a curare nel 2014. All’epoca Illingworth era un giovane studioso la cui carriera stava transitando dalla ricerca sulla fisica dell’atmosfera alla comunicazione della scienza, e pensò che la poesia potesse essere un’utile risorsa.
Così iniziò a contattare gli scienziati sul cui lavoro scriveva poesie, e questi gli risposero dicendo che apprezzavano il suo approccio. Il suo blog iniziò a essere letto e commentato.
«Incoraggiato da questi primi successi – racconta il ricercatore – ho continuato a riflettere su come la poesia potesse essere usata per comunicare la scienza. In quel periodo stavo anche portando la mia poesia in strada, confrontandomi nei contest di poesia e partecipando ai microfoni aperti. Questo mi permise di conoscere altri poeti e artisti della parola, e di capire di avere bisogno di affinare le mie abilità.
Iniziò così a frequentare laboratori di poesia: «Questi workshop erano incredibili. Creavano uno spazio sicuro e inclusivo sia per creare poesia che per stimolare conversazioni tra i partecipanti. E mi hanno dato un’idea: perché non usare questi laboratori per riunire assieme scienziati e altri membri della società? Uno spazio per discutere sia della ricerca che delle implicazioni che questa può avere sulla comunità».
L’esperimento funzionò, e da allora ho Illingworth continua a condurre laboratori di poesia collaborativa, su una varietà di argomenti scientifici e con diverse comunità. Nella conduzione di questi workshop lo scienziato ha anche la possibilità di migliorare le sue capacità di facilitatore, poeta e comunicatore scientifico, il che lo porta a cercare nuove collaborazioni e opportunità di apprendimento. Dalla creazione di un album realizzato con poeti e scienziati, alla fondazione di Consilience, la prima rivista al mondo di poesia scientifica con revisione paritaria.
Tutte queste esperienze sono culminate nella pubblicazione del libro Science Communication Through Poetry: «Spero che il libro aiuti a far capire come la poesia può essere usata sia per comunicare che per interrogare la scienza. Mi auguro anche che dimostri il potere di scrivere un blog, e come investire del tempo per affinare un’abilità possa dare risultati inaspettati e gratificanti».
(Foto di Johannes Plenio su Unsplash )
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Quando è nata Avis Legnano i film erano muti, l’Italia era una monarchia e avere una radio voleva dire essere all’avanguardia. Da allora il mondo è cambiato, ma noi ci siamo sempre.