Da alcune settimane ci troviamo tutti, chi più chi meno, in condizioni nuove e inaspettate. Le misure restrittive imposte dal governo per arginare la diffusione del coronavirus COVID-19 implicano di non muoversi dalla propria abitazione, se non per brevi uscite legate alla stretta necessità (e per andare al lavoro per alcune categorie). L’isolamento è però una condizione molto stressante a livello psicologico, quindi abbiamo raccolto alcuni consigli pubblicati sulla rivista Psychology Today.
Distanziamento sociale vs. fisico
Kenneth Miller fa notare in un articolo che l’espressione “distanziamento sociale” è di per sé infelice. Per evitare il contagio è infatti importante isolarsi fisicamente, non socialmente. Nessun mezzo di comunicazione digitale potrà mai sostituire la compresenza, ma oggi più che mai abbiamo la possibilità di mantenere relazioni a distanza con una varietà di strumenti mai avuta prima. Chiamarlo “distanziamento sociale” porta più facilmente a pensare alla condizione di isolamento, il che non aiuta certo a considerare tutte le possibilità di socialità mediata che abbiamo a disposizione. Ormai c’è poco da fare, la formula “distanziamento sociale” si è imposta nel discorso pubblico. Almeno sforziamoci di pensare a come stanno realmente le cose: riduciamo il contatto fisico al minimo, ma teniamo vive le reti sociali di cui facciamo parte.
Sei consigli pratici
Katherine Nelson-Coffey, in un altro articolo, si spinge a dare consigli più pratici. Si tratta di suggerimenti che prendono spunto da vari campi, dalla psicologia alla mindfulness. A prescindere dal livello di apertura che ognuno ha verso tali discipline, in mezzo potrebbe esserci qualcosa di utile per alleggerire questo difficile periodo.
- Stabilire una routine. Aiuta a mantenere un senso di ordine in mezzo al caos. Inoltre, la ricerca suggerisce che le persone che hanno delle routine consolidate percepiscono la propria vita come più ricca di significato.
- Praticare l’auto-compassione. Tutti avevamo progetti e programmi da realizzare in questo periodo, e li stiamo inevitabilmente rimandando o cancellando. Prendersela con se stessi per ciò che non si sta riuscendo a fare non aiuta. Meglio piuttosto accettare che le condizioni sono cambiate e perdonarsi se ci si sta comportando in maniera diversa dal previsto. L’auto-compassione prevede tre elementi: a. praticare la comprensione verso se stessi, piuttosto che la critica; b. riconoscere il fallimento come parte dell’esperienza umana; c. essere consapevoli di pensieri e sensazioni spiacevoli invece di identificarcisi troppo.
- Esprimere gratitudine. Anche nella crisi peggiore, ci sono sempre piccole cose di cui possiamo essere grati nella vita di ogni giorno. Concentrarsi su queste può aiutare a spostare l’attenzione da ciò che ci preoccupa. Un modo per farlo può essere trovare (e magari scrivere) ogni giorno tre cose per cui si è grati.
- Essere gentili verso gli altri. Ovviamente la gratitudine può coinvolgere anche le altre persone con cui ci relazioniamo. È anche questa una pratica che contribuisce ad aumentare le nostre emozioni positive.
- Cercare opportunità per connettersi. Avere relazioni strette aiuta a sentirsi più felici. Mantenere i contatti con le persone a cui siamo legati (soprattutto con telefonate e videochiamate) è molto importante.
- Prendere una pausa. La tentazione di controllare continuamente le notizie o i social network in cerca di novità su coronavirus e simili può essere forte. Purtroppo però è anche fonte di ansia. Prendersi delle pause “consapevoli” (per esempio limitando questa attività a 30 minuti al giorno) può aiutare. Ovviamente, il consiglio è sempre di fare affidamento su fonti autorevoli, per evitare di incorrere in notizie false o non verificate che possono creare maggiore paura o false speranze. Non è detto comunque che prendersi una pausa debba per forza prevedere lo “scrolling” continuo in cerca di notizie. Un’attività che crea un maggiore coinvolgimento dell’attenzione può essere anche meglio per l’equilibrio psicologico. Per esempio leggere un libro, giocare a qualcosa o dedicarsi a un passatempo può aiutare a gestire l’incertezza del momento.