Dopo l’istituzione, da parte del governo, del Ministero per la cooperazione allo sviluppo, sale l’aspettativa per un rilancio dell’Italia nella solidarietà internazionale. La rete di associazioni Link 2007 ha pubblicato a fine 2011 una lettera in cui, a fronte del segnale positivo dato da questa novità, chiede al governo ulteriori passi per dare concretezza al provvedimento.
Nel documento, si auspica «un Ministero della cooperazione internazionale che sia efficace e quindi dotato dei necessari strumenti politici e operativi. Siamo coscienti che stiamo attraversando una situazione difficile, ma siamo convinti, sulla base dell’esperienza accumulata negli anni, che ogni serio investimento nella cooperazione internazionale, anche relativamente modesto, e ogni rapporto positivo con i paesi terzi nel momento del bisogno, si traducono sempre in beneficio per il nostro Paese se gestiti con la dovuta attenzione e il necessario coordinamento, in una visione lungimirante, che guardi al domani e proietti nuovamente l’Italia nel mondo». Così firmava il presidente Arturo Alberto il 6 dicembre 2011.
È di questi giorni un’ulteriore nota, in cui la rete denuncia l’insufficiente opera di riforma messa in atto negli ultimi 15 anni in questo senso dalla politica. «Si tratta di un arco temporale che ha anche visto un graduale disinteresse della Farnesina sulla cooperazione allo sviluppo, fino a considerarla la cenerentola delle direzioni generali. L’ultimo quadriennio ha dato il colpo di grazia alla cooperazione gestita dal ministero, con una decurtazione dell’88 per cento: dai 732 milioni di euro del 2008 si è passati agli 86 milioni per il 2012, con conseguenti inadempienze, drastica riduzione degli interventi, tagli ai finanziamenti alle organizzazioni multilaterali, perdita di credibilità internazionale».
Occorre ora, sostiene Link 2007, che venga sciolto ogni conflitto di attribuzione tra il Ministero della cooperazione e quello degli Esteri, a cui la normativa in vigore conferisce la competenza sulla cooperazione allo sviluppo. «Alcune modifiche alla legge potrebbero essere fatte subito, inserendole in un decreto legge in cui siano al contempo chiaramente attribuite le deleghe al Ministro per la cooperazione internazionale, al fine di dotarlo dei necessari strumenti politici e operativi. Dopo di che sia il governo a presentare in breve tempo al Parlamento un disegno di legge che riveda radicalmente la materia della cooperazione allo sviluppo, valorizzandola e adeguandola al mutato contesto internazionale e alla pluralità dei soggetti istituzionali che contribuiscono ormai alla sua realizzazione».
Infine, Link 2007 spinge affinché sia convocata una nuova conferenza nazionale sulla cooperazione allo sviluppo, che coinvolga tutti i soggetti interessati. L’ultima risale infatti al 1991.