Il clima del nostro pianeta sta subendo un’evoluzione rapida e significativa in risposta all’aumento delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera. Secondo le rilevazioni, le temperature globali sono già aumentate di 1,2°C rispetto ai livelli preindustriali, con l’Europa che si sta riscaldando a un ritmo più veloce della media mondiale.
Per gestire efficacemente i rischi associati all’aumento degli eventi climatici estremi in un mondo sempre più caldo, è necessario avere accesso a dati tempestivi, trasparenti e dettagliati sull’evoluzione del clima globale. Ecco perché il Copernicus Climate Change Service (C3S), curato dall’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), fornisce informazioni preziose attraverso il suo rapporto annuale sullo Stato europeo del clima (ESOTC).
Il rapporto C3S è un punto di riferimento fondamentale per valutare l’andamento del clima in Europa, fornendo informazioni chiare e di alta qualità sulle tendenze climatiche, a sostegno di un processo decisionale basato su dati concreti. «Il rapporto ESOTC ci dà l’opportunità di guardare oltre gli eventi climatici immediati e di comprendere il quadro generale, il che è fondamentale per intraprendere azioni efficaci per affrontare un clima in rapido cambiamento», ha affermato Carlo Buontempo, direttore del C3S.
Il rapporto ESOTC rappresenta quindi uno strumento essenziale per monitorare le tendenze climatiche e sviluppare politiche di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, offrendo una panoramica completa sullo stato del clima in Europa e nel mondo.
È stata pubblicata ieri la sesta edizione dell’European State of the Climate (ESOTC), il rapporto annuale del Servizio Copernicus per il cambiamento climatico (C3S) dell’Unione europea che fornisce un aggiornamento sui principali indicatori climatici e un’analisi approfondita delle condizioni climatiche nel 2022. Come nelle precedenti edizioni, spiega un comunicato di Copernicus, il rapporto si concentra sull’Europa e sull’Artico, includendo l’analisi dell’anno passato in un contesto a lungo termine, oltre a uno sguardo dettagliato su alcuni dei principali eventi legati al clima del 2022.
Il rapporto rileva che il 2022 è stato un altro anno di eventi estremi per gran parte dell’Europa. I dati più recenti mostrano che con temperature che hanno superato di 1,4°C la media, l’Europa ha avuto l’estate più calda mai registrata: tra 0,3 e 0,4°C in più rispetto al 2021. “Un tale evento estremo si comprende meglio se collocato nel contesto della tendenza trentennale, in cui le temperature europee sono aumentate di oltre due volte rispetto alla media globale; il tasso di aumento più elevato di qualsiasi altro continente al mondo”, osserva Buontempo.
L’ESOTC 2022 rappresenta quindi un altro allarme sullo stato del clima, che richiama l’attenzione sulle azioni necessarie per affrontare l’emergenza climatica.
L’estate scorsa, l’Europa ha subito una serie di prolungate e intense ondate di calore che hanno causato una diffusa siccità, aggravata dalla mancanza di precipitazioni nelle regioni sudoccidentali durante l’inverno e che si è poi estesa a gran parte del continente. Tale situazione ha portato il Portogallo a dichiarare uno stato di grave siccità e alcune parti del fiume Po a prosciugarsi del tutto.
Nello specifico, il 2022 è stato l’anno più secco mai registrato per i fiumi in Europa in termini di superficie interessata, con il 63% dei fiumi che hanno avuto una portata inferiore alla media. La mancanza di precipitazioni, compresa la neve invernale, e le eccezionali ondate di calore estive, hanno contribuito non solo alla siccità ma anche alla perdita record di ghiaccio dai ghiacciai delle Alpi.
Il 73 per cento dei laghi europei ha registrato temperature più calde della media, mentre nei mari europei le temperature medie della superficie marina sono state le più calde mai registrate. Nel Mar Mediterraneo, le temperature hanno iniziato ad aumentare significativamente già a maggio, con ondate di calore marino da record durante l’estate.
Le concentrazioni medie di gas serra a livello globale nel corso del 2022 sono state le più alte mai misurate da satellite e, sulla base di ulteriori fonti di dati, le più alte da centinaia di migliaia di anni. Nel corso dell’anno, le concentrazioni di CO2 (anidride carbonica) e CH4 (metano) hanno continuato ad aumentare, raggiungendo livelli record. Mentre l’aumento della CO2 è stato simile a quello registrato negli anni precedenti, l’aumento del CH4 è stato significativamente superiore alla media degli ultimi 10 anni.
Secondo Buontempo, «I dati sono chiari: il clima sta cambiando e questo cambiamento ha un impatto diretto con conseguenze spesso estreme in Europa, nell’Artico e in tutto il mondo. Sta a noi usare questi dati per guidare strategie che mantengano il riscaldamento al di sotto della soglia di 1,5°C, necessaria per garantire un futuro vivibile».
(Foto da Sentinel EO Browser)
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Quando è nata Avis Legnano i film erano muti, l’Italia era una monarchia e avere una radio voleva dire essere all’avanguardia. Da allora il mondo è cambiato, ma noi ci siamo sempre.