La Commissione europea ha presentato il 6 febbraio un ambizioso piano climatico per il 2040, che mira a ridurre le emissioni nette di gas serra del 90% rispetto ai livelli del 1990. I ricercatori, spiega un articolo su Nature, sostengono che l’obiettivo, per quanto ammirevole, rischia di affidarsi troppo a tecnologie come la rimozione della CO2, una tecnologia ancora in gran parte solo teorica, piuttosto che dare priorità alla riduzione dell’uso dei combustibili fossili.
Sarà molto difficile quindi raggiungere una riduzione delle emissioni del 90% o del 95% senza tagliare fortemente i combustibili fossili. La cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica potrebbero essere ottimi strumenti, ma è tutto da dimostrare che possano funzionare su larga scala.
Gli attuali obiettivi della Commissione, fissati nel 2021 e vincolanti, prevedono una riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. L’altro obiettivo impegna il blocco a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ciò significa garantire che le emissioni di gas serra siano pari o inferiori a quelle assorbite dall’atmosfera attraverso i processi naturali. Entro il 2022, l’UE aveva ridotto le emissioni del 32,5% rispetto ai livelli del 1990.
L’obiettivo per il 2040 si concentra su un “taglio netto”, spiega Nature, il che significa che l’obiettivo può essere raggiunto attraverso riduzioni effettive delle emissioni, ma anche a tecnologie come la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS) che imprigionano le emissioni nel sottosuolo. La Commissione vuole anche eliminare gradualmente l’energia a base di carbone entro il 2040, così come i sussidi ai combustibili fossili.
Secondo diversi ricercatori sentiti da Nature, sarebbe molto pericoloso affidarsi alla cattura e allo stoccaggio dell’anidride carbonica, perché questo darebbe il segnale che si può sostanzialmente continuare a investire nei combustibili fossili, tanto poi ci penserà la tecnologia a mettere a posto le cose.
Sebbene l’obiettivo della Commissione per il 2040 fornisca un piano più dettagliato per il raggiungimento del livello net zero (cioè il livello in cui le emissioni di gas serra saranno pari a zero o completamente bilanciate da meccanismi di rimozione), sarà importante garantire che questo non pregiudichi gli sforzi per raggiungere gli obiettivi per il 2030.
I ricercatori affermano inoltre che, sebbene la riduzione delle emissioni di anidride carbonica sia fondamentale, è necessario concentrarsi maggiormente sull’adattamento, ossia sulla riduzione degli effetti attuali o futuri dei cambiamenti climatici, ad esempio costruendo barriere contro le inondazioni.
(Foto di Anne Nygård su Unsplash)
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