La creatività è una qualità che tendiamo ad attribuire ad alcune persone che ne sono naturalmente dotate. Forse però c’è un modo per stimolare il nostro cervello a essere più visionario del solito, sfruttando lo stato di dormiveglia.

Diversi personaggi celebri della storia sono noti per avere intuito le potenzialità del dormiveglia, o più correttamente dello stato ipnagogico, quella soglia intermedia tra la veglia e il sonno che si attraversa poco prima di addormentarsi. È uno stato spesso caratterizzato da sogni e immagini molto vividi, anche se normalmente non li ricordiamo al risveglio, perché le fasi del sonno che attraversiamo in seguito ce li fanno dimenticare.

Thomas Edison, noto per invenzioni relative all’energia elettrica, alle telecomunicazioni e alla registrazione audio, era tra i personaggi che hanno fatto ricorso al dormiveglia.

Quando si trovava davanti a problemi di difficile soluzione, Edison faceva in modo di indurre lo stato ipnagogico per poi uscirne poco prima di addormentarsi del tutto. Per farlo si metteva a riposare tenendo in entrambe le mani delle sfere di metallo. Nel momento in cui perdeva i sensi le sfere cadevano a terra e il rumore lo risvegliava. Spesso usciva dall’esperienza con la soluzione al problema.

Un altro personaggio noto per l’uso di questa tecnica era il pittore Salvador Dalí, che invece la usava per fini artistici. Ma la lista di personaggi noti per avere sfruttato lo stato ipnagogico per scopri creativi è lunga e include Ludwig Van Beethoven, Richard Wagner, Walter Scott, Nikola Tesla e Isaac Newton.

Il fenomeno è stato studiato scientificamente e una recente ricerca, di cui si parla sul New Scientist, ha applicato con successo la tecnica su un gruppo di persone impegnate nella soluzione di un difficile problema matematico.

La ricercatrice Delphine Oudiette, dell’Istituto nazionale della salute e della ricerca medica di Parigi, ha tentato di riprodurre la procedura con criteri scientifici, per capire se ci fosse qualcosa di rilevante alla base. Ha così sottoposto a un gruppo di 103 persone alcune sequenze di numeri da otto cifre, chiedendo loro di elaborarli secondo due regole, affinché arrivassero a una risposta finale. Una semplice scorciatoia avrebbe dato la risposta corretta ogni volta, ma questo non è stato detto loro.

Dopo aver dato del tempo alle persone per risolvere il problema, è stata prevista una pausa di 20 minuti in cui sono state incoraggiate a sdraiarsi a occhi chiusi su una sedia reclinabile in una stanza buia. Coloro che avevano già scoperto la scorciatoia prima della pausa (il 16 per cento) sono stati esclusi da questa fase.

Proprio come nel caso di Edison e altri, ai partecipanti è stato dato un oggetto da tenere in mano (una bottiglia), in modo che una volta caduto il suono li svegliasse. I volontari avevano anche degli elettrodi sulla testa che permettevano ai ricercatori di controllare se dormivano effettivamente.

Si è visto che 24 persone hanno attraversato almeno un episodio di stato ipnagogico di almeno 30 secondi. 14 sono passate a fasi di sonno più profondo, mentre le altre non hanno dormito.

Dopo la pausa, ai volontari è stato chiesto nuovamente di portare a termine il problema matematico. Stavolta, l’83 per cento di coloro che avevano raggiunto lo stato ipnagogico ha trovato la scorciatoia. Lo stesso è accaduto al 31 per cento di chi è passato a un sonno più profondo, e solo al 14 per cento di chi non ha dormito.

Secondo Oudiette lo stato ipnagogico (o fase N1 del sonno) porta a intuizioni creative perché sta a metà strada tra la veglia e l’incoscienza. «Ci permette di esplorare liberamente, e allo stesso tempo identificare tracce e percorsi che potrebbero esserci utili», dice. «È un buon punto di equilibrio».

Adam Haar Horowitz, del Massachusetts Institute of Technology, sostiene che «L’ipnagogia è un nuovo tipo di coscienza che le persone non hanno ancora esplorato». Haar Horowitz ha sviluppato un dispositivo sperimentale da indossare sulla mano chiamato Dormio, progettato per svegliare le persone quando entrano nella fase N1. Una versione più sofisticata delle sfere di metallo.

(Foto di Jr Korpa su Unsplash )

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