«Nella legge di Stabilità il fondo per il servizio civile sarà aumentato di 100 milioni di euro, fondi necessari per avviare l’anno prossimo 100mila volontari». A dirlo è stato Matteo Renzi, ospite alla trasmissione Che tempo che fa l’11 ottobre. Peccato che, leggendo la tabella corrispondente nel disegno di legge di Stabilità, di quei soldi non ci sia traccia. La denuncia è del Cnesc (Comitato nazionale enti per il servizio civile), che ha lanciato l’allarme dal proprio sito e ora chiede con urgenza un incontro col governo. «Leggendo la tabella C della Legge di Stabilità dove sono indicati i fondi per il Servizio Civile Nazionale (p. 402) abbiamo visto con sconcerto che si tratta di 115 milioni e pochi spiccioli – si legge in una nota del 26 ottobre –. Dove sono i “100 milioni in più” annunciati dal Presidente del Consiglio l’11 Ottobre 2015 in diretta tv? Con questi fondi partiranno appena 20mila giovani, ma è il dato politico che lascia sconcertati. Chiediamo al Governo che subito corregga questa scelta ben consapevoli – come da più parti ribadito nei giorni scorsi – che anche con 216 milioni ci sarebbe una diminuzione dei posti di servizio civile nel 2016 rispetto al 2015».

Vogliamo essere ottimisti e pensare che si tratti di una svista, che mentre pubblichiamo queste righe sia già arrivata una smentita da parte del governo in cui si precisa che quei 100 milioni in più ci saranno, che si è trattato di un errore di compilazione. Ma finché la correzione non si vede, siamo costretti a unirci al coro di proteste sollevato dalle associazioni del terzo settore, che si sentono ovviamente raggirate da un annuncio che si è rivelato infondato. L’impegno peraltro era stato confermato nei giorni scorsi, come scrive Ilario Moreschi, vicepresidente e responsabile Servizio Civile Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze): «La scorsa settimana, durante il convegno di CSVnet presso Expo, il sottosegretario [al Ministero del lavoro e delle politiche sociali del governo Luigi] Bobba aveva annunciato l’appostamento dei 100 milioni aggiuntivi. Non mancheremo di manifestare il nostro disappunto insieme ai colleghi della Cnesc per questo modo inconcludente di affrontare i problemi connessi al Servizio civile nazionale».

La promessa di aumento del fondo in diretta tivù, per gli addetti ai lavori, non era stata una vera e propria sorpresa. Da mesi si discuteva del futuro delle politiche per il servizio civile, e la misura era quindi già stata concordata in altre sedi. Di qui l’incredulità suscitata dai numeri contenuti nella bozza della legge: «Ad oggi siamo sconcertati», afferma Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas: «Un risultato, quello dei fondi annunciati due settimane fa che avrebbe rilanciato il servizio civile, che sembrava portato a casa e che invece ci fa ricadere nell’incertezza. Allo stesso modo anche l’iter della legge di riforma del terzo settore che è rimasta ferma, in attesa di non si sa bene di che cosa. Chiediamo chiarezza subito». Anche il giudizio del Cnesc è molto duro: «Ancora una volta la politica italiana sceglie di finanziare settori poco meritevoli di attenzione, di non combattere realmente gli sprechi e l’evasione fiscale e di penalizzare chi è già stato penalizzato tante volte e, nonostante tutto, supplisce spesso alle carenze pubbliche. Uno Stato che non riesce a comprendere che investire nei progetti di cittadinanza attiva per i propri ragazzi significa investire nel futuro e prevenire le devianze, risparmiando costi sociali enormi nel futuro, è uno Stato che forse avrà i conti in ordine, ma ha già perso, moralmente e socialmente».

La reazione dei principali enti che si rapportano col governo per questa materia, come avete letto, non sono per niente accomodanti. Si legge tra le righe un’atmosfera di contrapposizione “a muso duro” tra associazioni e governo, tra società civile e politica, che non lascia ben sperare sulle possibilità di collaborazione di questi due mondi. Ribadiamo che, pur sentendoci in dovere di segnalare il fatto, confidiamo di leggere presto un chiarimento (e magari delle scuse) da parte dell’esecutivo. Altrimenti, torneremo sulla questione finché ce ne sarà bisogno.

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