Valerio corre per la De Marchi. Così direbbe lui, nel suo stile molto british, soprattutto per uno che viene da Milazzo.
Si potrebbe pensare che la corsa sia un fatto personale. Una sfida agonistica contro gli altri, ma soprattutto contro se stessi. Alla ricerca del record personale, dell’adrenalina del risultato. La pensava così anche Valerio Scollo -27enne laureato in giurisprudenza e libero professionista nel campo del diritto, al momento residente a Milano– prima di correre la sua quarta maratona, la Virgin London Marathon, il 17 aprile 2011. Tutto ebbe inizio per un pettorale.
«Funziona così -spiega lui stesso a ZeroNegativo-. Alcuni mesi prima della gara, a Londra, c’è l’assegnazione dei pettorali. Che non sono consegnati direttamente agli atleti, ma sono acquistati dalle charities, le onlus britanniche, le quali a loro volta li consegnano agli atleti, che in cambio si impegnano a dare il via a una raccolta fondi. È tutto basato sulla fiducia. Tu presenti un progetto verosimile e loro, se ti credono, ti danno il pettorale. E gli inglesi, si sa, degli italiani non si fidano».
Contro ogni previsione dei bookmakers, il Nostro ce la fa (qui il racconto più dettagliato dell’impresa). La raccolta è un successo, la prestazione gratificante, ma soprattutto scatta qualcosa nel rapporto tra Valerio e la corsa. «Fino ad allora -racconta- avevo corso per me stesso. E alla terza maratona ero arrivato molto demotivato. Correre per una onlus mi ha dato nuovi stimoli, ha cambiato completamente il mio approccio. Non parlo solo della gara in sé, ma anche degli allenamenti. Intercettare donazioni per un’impresa sportiva vuol dire instaurare un rapporto tra l’atleta e i donatori. Perché questi ultimi poi si aspettano che tu dia il massimo».
Valerio, per quattro mesi, ha aggiornato i suoi supporter dal blog Milano-Londra, luogo virtuale da cui è stata coordinata tutta l’iniziativa. E ora, a un anno dai fasti di Londra, Valerio ci riprova. Da quel primo blog ha traslocato su un altro, Piovono Runners, stavolta collettivo, perché nel frattempo si è creata una vera rete, sono nate squadre che partecipano a maratone e staffette. Ed è nata l’idea di una nuova impresa. Appuntamento a Milano il 15 aprile per la Milano City Marathon. Stavolta assieme alla fondazione De Marchi, che assiste le famiglie di bambini con malattie del sangue e tumori, organizza giochi e viaggi terapeutici per loro, coordina interventi alle strutture ospedaliere che rendono l’ambiente di degenza confortevole, ed eroga borse di studio per la ricerca sulle malattie infantili: un’assistenza globale ai bambini e alle famiglie.
L’obiettivo è raccogliere 2mila euro. Fare la propria donazione è molto semplice, basta andare su questa pagina. Ogni euro raccolto andrà alla fondazione, e costringerà Valerio a non battere la fiacca. «L’anno scorso corsi Londra in 3 ore e 5 minuti -scrive sul sito-. Quest’anno dobbiamo scendere sotto le 3 ore. Insieme». Gli aggiornamenti quotidiani sono su Piovono Runners, e visto che ZeroNegativo sposa la causa di Valerio (che peraltro è donatore Avis da quando aveva 18 anni, come ha tenuto a specificare), se ne riparlerà anche qui. Anche perché il mondo dei podisti è bizzarro e interessante; col tempo daremo spazio ad altre iniziative messe in piedi da questi personaggi, «un po’ strani forse, ma pur sempre brava gente». Parola di runner.