“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti, dice la Costituzione italiana. Eppure, nella pratica, questo diritto è spesso disatteso: migranti, stranieri, poveri spesso non hanno accesso alle cure di cui hanno bisogno per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche, incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso”. È quanto si legge sul sito di Emergency, l’organizzazione non governativa (ONG) che opera nelle zone di guerra di tutto il mondo fornendo assistenza sanitaria gratuita a chiunque ne abbia bisogno, e che dal 2006 ha avviato un programma di attività anche in Italia.

Nelle strutture, spiega Redattore Sociale, Emergency offre gratuitamente prestazioni di medicina di base, assistenza infermieristica, mediazione socio-sanitaria e ascolto psicologico. Lo staff comprende medici di base, infermieri, pediatri, psicologi, mediatori culturali e logisti. Nell’ambulatorio a Marghera sono offerte anche prestazioni odontoiatriche.

In un recente rapporto, di cui scrive Redattore Sociale, Emergency riferisce che nel 2023 per molte persone in Italia permangono ostacoli all’accesso alla cura. Si tratta di “Ostacoli burocratici e difficoltà amministrative nell’ottenimento dei requisiti nell’accesso alle cure, scarso riconoscimento dei diritti della persona, difficoltà a muoversi in un sistema sanitario complesso”.

Il problema non riguarda, come si potrebbe pensare, solo gli stranieri. Questo è vero nella stragrande maggioranza dei casi (88%), certo, ma resta un 12,1% di italiani che si sono trovati costretti a rivolgersi a Emergency per ottenere cure che il servizio pubblico non era evidentemente in grado di offrire loro. Nel 2023, 9.715 persone si sono rivolte agli ambulatori di Emergency sparsi per l’Italia, per un totale di 42.525 prestazioni erogate. I primi dieci paesi di provenienza dei pazienti sono stati Italia (12%), Nigeria (10,24%), Marocco (8,77%), Tunisia (7,86%), Bangladesh (6,69%), Romania (6,4%), Perù (4,9%), Senegal (4,62%), Ghana (3,42%) e Ucraina (3,34%).

Il 42,7% degli utenti l’anno scorso erano pazienti provenienti da paesi extra UE con permesso di soggiorno; il 35,7% erano pazienti extra Ue senza permesso di soggiorno; il 12% pazienti italiani; il 5,2% pazienti europei privi dei requisiti per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e il 3,2% pazienti europei con i requisiti per l’iscrizione al SSN.

“Programma Italia interviene nelle periferie delle grandi città e nei territori dove il diritto alla salute non è garantito – ha spiegato a Redattore Sociale Andrea Bellardinelli, direttore del Programma –. Attraverso gli ambulatori mobili, Emergency lavora per rendere concreto il diritto alle cure a Rosarno in Calabria e nella ‘fascia trasformata’ a Ragusa in Sicilia, aree dove i lavoratori braccianti vivono ancora in alloggi fatiscenti, sfruttati sul lavoro. Gli ambulatori sono presenti anche nelle periferie delle grandi città, come Milano e Napoli, dove vediamo aumentare le disuguaglianze. Qui Emergency offre un servizio socio-sanitario di prossimità rivolto a chiunque ne abbia bisogno. I nostri utenti appartengono alle fasce vulnerabili della popolazione. Non riescono in modo autonomo a districarsi nelle complesse pratiche burocratiche dei servizi sanitari territoriali, a ottenere i documenti sanitari per avere accesso alle cure, a pagare i ticket. Così finiscono per rinunciare a curarsi. Emergency agisce in questo limbo”.

“La Costituzione afferma che il diritto alla salute è di ogni persona presente sul territorio e non solo del cittadino. Tuttavia questo non è sempre garantito – ha detto Michele Iacoviello, coordinatore degli ambulatori mobili di Programma Italia –. Ci sono persone ‘straniere’ che, pur essendo in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno in Italia, hanno difficoltà a ottenere requisiti come il codice fiscale, la residenza e il domicilio per potersi iscrivere al SSN. In alcuni casi non sono a conoscenza del diritto ad accedere a forme di esenzione dalla spesa sanitaria e sono costrette a pagare prestazioni che sarebbero gratuite. Nei suoi ambulatori Emergency, oltre a offrire prestazioni di medicina di base e a garantire una corretta comprensione linguistico-culturale attraverso i mediatori, aiuta gli utenti a ottenere i documenti che permettono l’accesso alle cure del SSN, orientandoli ai servizi socio-sanitari del territorio. Lo staff accompagna i pazienti anche fisicamente presso le strutture sanitarie e amministrative. Il nostro obiettivo è reinserirli nella sanità pubblica di cui ogni persona ha diritto e renderli autonomi nel gestire il loro percorso di cura.”

(Foto dal sito di Emergency)

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