Guardando le foto del tifone che ha colpito le Filippine tra il 7 e il 10 novembre, non possiamo che reagire in due modi: restare a bocca aperta per la gravità dei danni provocati e al contempo chiedere a noi stessi che cosa potremmo fare per essere d’aiuto. In questo caso le attività di soccorso sono più difficili che in altre situazioni simili, perché molti luoghi sono difficilmente accessibili e inoltre il livello di disperazione raggiunto dalla popolazione sopravvissuta ha portato a una situazione di disordine con saccheggi, anche contro i convogli di aiuti. Un contributo all’intervento umanitario arriva questa volta da internet e dai volontari di OpenStreetMap (Osm), un sito che si propone di cartografare il mondo intero con contenuti liberamente modificabili dagli utenti. Le informazioni raccolte dal team di oltre 400 mappatori (750mila upload delle aree interessate in pochi giorni) stanno permettendo alla Croce rossa internazionale di stabilire verso quali aree dell’arcipelago dirigere gli aiuti e con quale priorità. C’erano già state collaborazioni di questi tipo in passato, ma per la prima volta Croce rossa e Osm stanno agendo in maniera coordinata.

Per esempio, grazie alle mappe si può stabilire dove c’erano agglomerati urbani o costruzioni di qualche tipo prima del tifone e sapere quali sono le vie d’accesso più funzionali. Le mappe, molto dettagliate proprio perché nell’attesa della tempesta sono state arricchite di dettagli, sono a disposizione delle squadre di soccorso e forniscono un tracciato preciso di come si presentava il territorio filippino poco prima del disastro. Non si tratta dell’unico strumento a disposizione della Croce rossa ovviamente, al lavoro ci sono altre piattaforme partecipate con segnalazioni in tempo reale, e poi ci sono le foto satellitari dei luoghi. In sostanza, moltissime vite umane saranno salvate grazie a strumenti tecnologici che permettono la mappatura del suolo terrestre e la condivisione libera in rete di informazioni raccolte dagli utenti.

Vista in questo senso, risulta chiara l’importanza di internet e dell’interconnessione in un’ottica di prevenzione e supporto alla ricostruzione. La rete diviene uno strumento in grado di cambiare le sorti di tragedie umanitarie come quella appena accaduta in Asia. A volte su questo blog possiamo sembrare scettici sull’utilità di certe tecnologie o sull’uso che comunemente si fa dei social network. Ci preme dire che in eventi del genere emerge invece tutta l’utilità di un’interconnessione globale, ed è a questo tipo di utilizzo che bisogna guardare per rendere internet un luogo in grado di avvicinare le persone soprattutto nei momenti difficili. Allora sì che il mondo deve farsi piccolo e collegato in più punti possibili, in modo che gli interventi siano tempestivi e mirati. In chiusura, sottolineiamo che come tante altre volte dobbiamo ringraziare quelli che troppo spesso siamo soliti etichettare come nerd, utenti molto informatizzati che in silenzio mettono le proprie conoscenze tecniche e la propria creatività al servizio di chiunque, senza chiedere nulla e senza cercare visibilità.