Con il post di oggi vogliamo ricordare al governo e alla politica che è venuto il momento di rispettare gli impegni presi al momento dell’insediamento riguardo alla regolamentazione del gioco d’azzardo. Riportiamo un passaggio fondamentale del “contratto” firmato dalle due principali forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni del 4 marzo 2018, al capitolo Gioco d’azzardo:

«Con  riguardo  alla problematica  del gioco d’azzardo  sono necessarie una serie di misure per contrastare il fenomeno della dipendenza che crea forti danni sia socio sanitari che all’economia sana, reale e produttiva,  tra le quali: divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni; trasparenza finanziaria per le società dell’azzardo; strategia d’uscita dal machines gambling (Slot machines, videolottery) e forti limitazioni alle  forme di azzardo con puntate ripetute; obbligo all’utilizzo di una tessera personale per prevenire l’azzardo minorile; imposizione di limiti di spesa; tracciabilità dei flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e le infiltrazioni mafiose.È necessaria una migliore regolamentazione del fenomeno, prevedendo il rilascio dell’autorizzazione all’installazione delle slot machine – VLT solo in luoghi ben definiti (no bar, distributori, ecc.), la limitazione negli orari di gioco e l’aumento della distanza minima dai luoghi sensi-bili (come scuole e centri di aggregazione giovanile)».

Nelle scorse settimane, come ricorda Vita c’è stata un’interrogazione parlamentare a firma del senatore del PD Edoardo Patriarca, nella quale (tra le altre cose) si chiedeva: 1) «a che punto siano i lavori sul riordino della normativa in materia di gioco d’azzardo, considerato che il “contratto di Governo”, stipulato da Lega e Movimento 5 Stelle, prevedeva una serie di misure finalizzate a ridurre il fenomeno della ludopatia»; 2) «quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di bloccare le spinte delle “lobbies sui consigli regionali per adottare una proroga all’entrata in vigore del c.d. “distanziometro” dai “luoghi sensibili”, sulla cui misura si è pronunciata anche la Corte costituzionale». Vita fa notare che quest’ultimo punto è particolarmente delicato, e cita il caso del Piemonte, dove sembrarebbe che il nuovo presidente della Regione sia intenzionato a far saltare la legge regionale in vigore, particolarmente efficace nella lotta al gioco d’azzardo. I continui passi indietro del governo sono resi più evidenti dal fatto che le promesse in campagna elettorale erano state molto ambiziose, e dall’accento sulla parola “cambiamento” su cui da subito i due vice-premier hanno insistito molto. Tempo fa mettevamo in guardia dalle insidie contenute nelle linee guida Agcom in materia di pubblicità del gioco d’azzardo. Abbiamo anche condiviso qualche perplessità in merito alla contraddizione tra il divieto totale (che totale non è) di pubblicità del gioco d’azzardo e l’avvio di una “lotteria degli scontrini” a partire dall’ano prossimo. Adesso è finito il momento in cui si sbandierano promesse, ed è venuto quello di essere dimostrare che un cambiamento è possibile.

(Foto di Carl Raw su Unsplash)