Più o meno da quando esistono i videogiochi ci si interroga sulla loro potenziale pericolosità per lo sviluppo di bambini e adolescenti. Stefano Pisani su Micron riporta i risultati di una ricerca dall’approccio innovativo sulla materia. Riportiamo uno stralcio del suo articolo.

I videogiochi stanno diventando sempre più popolari. Con la loro crescente diffusione, crescono naturalmente anche dubbi e preoccupazioni da parte di genitori e educatori sul modo in cui questi giochi influiscono su bambini e adolescenti.

La maggior parte delle ricerche condotte sugli effetti dei videogiochi sui giovani si è concentrata finora su prodotti “controversi” e effetti negativi come aggressività, ansia e depressione. Un nuovo studio condotto in Norvegia, e pubblicato di recente sulla rivista Child Development, ha esaminato il modo in cui i videogiochi influenzano le abilità sociali dei bambini tra i 6 e i 12 anni.

Gli scienziati hanno scoperto che i videogiochi hanno un effetto diverso sui giovani a seconda dell’età e del sesso, ma, in generale, non incidono in modo rilevante sullo sviluppo delle loro abilità sociale. Tuttavia, gli autori della ricerca hanno trovato che le ragazze di 10 anni che giocavano spesso avevano meno competenze sociali delle 12enni che invece giocavano meno frequentemente. Lo studio è stato condotto da un team composto da ricercatori dell’Università norvegese di Scienza e Tecnologia (NTNU), dell’Università della California di Davis e dell’Ospedale norvegese di St. Olav. «Il nostro studio potrebbe tenere a bada alcune preoccupazioni sugli effetti negativi dei videogame sullo sviluppo dei bambini», ha spiegato Beate Wold Hygen, borsista post-dottorato presso la NTNU, che ha coordinato la ricerca. «Potrebbe non essere il videogioco in se stesso che merita la nostra attenzione, piuttosto i motivi per cui alcuni bambini e adolescenti trascorrono molto del loro tempo libero a giocare ai videogame».

I ricercatori hanno studiato 873 giovani norvegesi provenienti da differenti ambienti socioeconomici. I ragazzi sono stati esaminati ogni due anni per sei anni, mentre avevano un’età compresa tra i 6 e i 12 anni. I bambini (quando avevano 10 e 12 anni) e i loro genitori (quando i bambini avevano 6 e 8 anni) hanno riferito circa il tempo trascorso dai ragazzi a giocare ai videogiochi attraverso tablet, PC, console di gioco e telefonini. Gli insegnanti dei ragazzi hanno inoltre compilato questionari sulla competenza sociale dei bambini e degli adolescenti, questionari che includevano parametri di misurazione legati alla cooperazione, all’asserzione e all’autocontrollo. I giovani hanno infine raccontato ai ricercatori quanto spesso giocavano con i loro amici.

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(Foto di JESHOOTS.COM su Unsplash)